Un fine settimana da dimenticare per la Destra

Destra

La Destra italiana ricorderà questo weekend. Molto a lungo.

Ha iniziato Giorgia Meloni, Venerdì.

Nel dna di Fratelli d’Italia non ci sono nostalgie fasciste, razziste, antisemite. Non c’è posto per nulla di tutto questo. Nel nostro dna c’è il rifiuto per ogni regime, passato, presente e futuro. E non c’è niente nella mia vita, come nella storia della destra che rappresento, di cui mi debba vergognare o per cui debba chiedere scusa. Tantomeno a chi i conti con il proprio passato, a differenza di noi, non li ha mai fatti e non ha la dignità per darmi lezioni.”

Tutto giusto, per carità, il fascismo è morto e sepolto da ottant’anni, e va bene, benissimo così.

Ma di Fiuggi ce n’è già stata una per la Destra italiana e non è andata affatto bene.

Un argomento prezzemolo per tutte le stagioni

Tirare fuori il pericolo ‘fascista’ è solo un espediente trito e stantio di una sinistra senza più argomenti. Cadere in questa trappola ed abbassarsi a parlare di un regime sconfitto e dimenticato, giova solo a chi da sinistra vuole riunire i votanti sbandati.

Il punto è proprio questo. La sinistra strizza gli occhi ai centri sociali, ai nostalgici della falce e martello e ai violenti della frangia ‘anarchica e insurrezionalista’.

Firma petizioni per liberare i brigatisti e membri di lotta continua. Getta odio implacabile sull’avversario di turno demonizzandolo, si chiami Berlusconi o Salvini o Meloni. Li disegna a testa in giù, li bullizza ai comizi, li hackera sul web. E nessuno si indigna.

Quando il PD si depurera’ dei nostalgici di falce e martello, si dissocerà dagli sputi alla Brigata Ebraica il 25 aprile e abiurera’ i centri sociali estremisti e violenti allora Giorgia Meloni potrà fare lo stesso.

Altrimenti le sue dichiarazioni potranno essere sempre viste come una ammissione di colpa, ed usata a maggior ragione contro di lei e Fratelli d’Italia.

Dicevano i latini ‘excusatio non petita, accusatio manifesta’.

Il gioco era chiaro, e a mio sommesso avviso con l’affaire Fidanza, la Meloni è caduta nel tranello/ricatto dei media.

L’altro passo falso è la guerriglia urbana scatenata Roma e subito cavalcata dai Tg come ‘fascista‘. Un altro errore marchiano a sette giorni dai ballottaggi.

Una Destra moderna e liberale non può essere così ingenua da cadere in questi equivoci e farsi infinocchiare nei moti di piazza violenti ed ingiustificati.

Ci ritorneremo.

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