Un amore chiamato Di Maio

Di maio

“Un amore chiamato politica” quello di Di Maio.

Questo, infatti, il titolo della nuova fatica del ministro degli Esteri Luigi Di Maio per il suo primo libro, edito da Piemme del gruppo Mondadori.

Il volume uscirà il 26 ottobre e, si legge nella descrizione, si presenta come un mix tra “saggio politico e racconto autobiografico”.

Un messaggio d’amore alla politica, che lui vive come una missione, sembrerebbe.

Dopo il libro di fantascienza del ministro Speranza della Salute “Perché guariremo“, (non si è mai capito se con il punto interrogativo o meno), eccone un altro.

Un altro tomo che contribuirà a disboscare l’Amazzonia; un’altra opera che arriverà nelle librerie, sempre più deserte e dimenticate. Non insieme a quello di Speranza, perché dalle librerie è stato ritirato per manifesta iattura.

Accanto al libro di Giorgia Meloni, girato a testa in giù da democratici bontemponi, arriva l’autocelebrazione di Luigino nostro, che scrive la sua passione per la politica.

Passione evidentemente non ricambiata

La politica pare abbia diramato un comunicato stampa di diffida al ministro dal continuare a menzionarla.

Forse la politica stessa ricorrerà per un provvedimento restrittivo, perché Luigino continua a mandarle messaggi d’amore non graditi né ricambiati.

Luigi capirà che non è quella giusta per lui?

La lascerà in pace e con lei tutti noi?

Al di là degli scherzi e delle riflessioni personali, l’esponente M5S descrive sia l’esperienza politica, dai retroscena dei due governi Conte al rapporto con i due fondatori del Movimento, Davide Casaleggio e Beppe Grillo.

Non senza illustrare approfonditamente  la sua vita privata, raccontando la storia della sua famiglia e gli insegnamenti del professore di liceo.

Liceo Classico per la cronaca, come Berlusconi, Renzi e Salvini.

Cosa spinga i politici a (far) scrivere libri in un’epoca nella quale nessuno legge più, nemmeno un quotidiano o un settimanale, non riesco a spiegarmelo.

Articoli che vanno oltre le 100 parole vengono abbandonati, figuriamoci un tomo di centinaia di pagine.

Lo compreremo, comunque, e lo metteremo insieme alle opere di Walter Veltroni, Angelino Alfano e Gianfranco Fini, a ricordarci perché in Italia la politica è quel che è.

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