Marco Travaglio è sempre stato un giornalista un po’ fuori dalle righe. Ma ultimamente sembra che oltre che dalle righe, sia andato anche fuori dai binari. Ci sono stati troppi sconvolgimenti repentini per la sua carriera. Per la sua vita contro. E questo lo ha portato ad essere in confusione. C’è da capirlo, da comprenderlo.
Ed ecco che, complice fors’anche l’avvicinarsi della primavera, i pollini dei cipressi e gli ormoni che si risvegliano, Marcolino ha scritto un post che mi pare eccessivo persino per lui. E non è un esercizio di poco conto.
Va bene, Marco, che hai il tuo apparato gustativo ben piantato nelle zone retrostanti di alcuni personaggi, ma definire Arcuri “troppo efficiente” mi pare complesso. O forse è stato troppo efficiente per altri aspetti che noi non possiamo sapere. Ma che magari verranno fuori più avanti. Chissà.
“Giunta bancario-tecnico-poliziesco-militare”. Caro Marco, Marco caro, ti sei accorto che i tuoi compagni di merenda (tranne Arcuri, laus Deo) sono ancora tutti ai loro posti? Di Maio, Speranza e compagnia cantante sono ancora saldamente immasticiati alle loro poltrone. Se il fatto che Arcuri sia stato silurato, ti crea tale scompiglio, una domandina sorge quasi spontanea. Non credi?
Il problema potrebbe essere analizzato col fatto che in poco tempo si è trovato da essere direttore di un quotidiano -che non prende finanziamenti pubblici (cit.) ma solo prestiti- saldamente schierato all’opposizione, ad organo filogovernativo. E ci sono andato leggero. E poi, pronti via, è ritornato ad un’opposizione imbarazzata e imbarazzante. Infatti i 5Stelle sono ancora saldamente nella maggioranza.
Tutto questo giro di valzer farebbe sbarellare un intelletto forte. Immagino il nostro Marco Travaglio in che bufera mentale si sia trovato. Comprensibile.
Ormai Travaglio è diventato la caricatura di sé stesso
Lui, la caduta del Conte Bis non l’ha proprio digerita. Sta male davvero e avrebbe bisogno di aiuto. Non si dovrebbe peritare a chiederlo. 
Si è talmente chiuso in sé stesso, nel suo personaggio, che scrive cose senza senso. Ha talmente voglia di essere Travaglio che si imita. Ma sta facendo una satira. Vi invito a vedere le prime pagine del Il Fatto Quotidiano (basta una semplice ricerca su internet) per capire lo stato di marasma mentale in cui versa quella redazione. Per chi è toscano, ricorda da vicino la rivista di satira livornese “il Vernacoliere”. Con l’aggravante che Travaglio è convinto di quello che scrive e dei deliranti fotomontaggi che fa.
Caro Marco (mi permetto di darti del tu), secondo te mettere un Generale, capo della logistica dell’esercito, a capo della distribuzione vaccinale, è paragonabile ad essere uno stato militarmente controllato tipo Myanmar?
Da, fai un bel respiro e cerca di ritrovare la tua strada maestra. Prima, leggendoti, imparavo molte cose. Adesso mi limito a fare dei sorrisi amari. Non riesco nemmeno a ridere di cuore.
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