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Home Firenze

Toscana 2025, tra sfilate finite e camerieri ritrovati, il futuro aspetta ma la politica no e come una soluzione crea il rdc regionale

di Simone Margheri
30 Dicembre 2025
In Firenze
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sanità toscana
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Toscana 2025, tra sfilate finite e camerieri ritrovati, il futuro aspetta ma la politica no e come una soluzione crea il rdc regionale

C’è un dato che in Toscana ormai conoscono anche i sassi dell’Arno: l’economia regionale è in affanno e la politica sembra fare di tutto tranne che occuparsene sul serio.

A reggere la baracca resta la farmaceutica, settore solido, internazionale, autosufficiente, quasi miracoloso

Peccato che, numeri alla mano, non basti a salvare l’occupazione né a compensare il declino di ciò che per decenni ha fatto grande questa regione il settore Moda. La farmaceutica brilla di luce propria, ma non è il sole che scalda tutta la Toscana.
I veri pilastri restano moda e turismo. Il turismo, tra overtourism, affitti brevi e città sempre più vetrine che comunità, continua comunque a reggere e a dare lavoro. E qui vale la pena ricordare una curiosa coincidenza storica: fino a pochi anni fa i ristoratori fiorentini piangevano camerieri introvabili, raccontando una crisi di manodopera senza precedenti. Poi, improvvisamente, il problema è rientrato.

Guarda caso, nello stesso periodo è stato smantellato il reddito di cittadinanza grillino, quello che aveva creato lavoro stabile solo ai navigator di Giggino e risolto la povertà ( loro), si, solo quella di una ristretta cerchia di eletti. Battute a parte, la coincidenza resta lì, difficile da ignorare

Molto meno ironica è invece la situazione del settore moda. Un comparto che per decenni ha trainato l’economia toscana, esportato eccellenza, creato identità e benessere. Poi sono arrivati anni di delocalizzazioni, capitali portati altrove, sedi legali spostate, produzioni spezzettate. A Firenze e nei distretti è rimasto un esercito di lavoratori irregolari, sottopagati, usati per fare dumping salariale.

Il risultato? Un settore svuotato, impoverito, che ha perso competitività e dignità. Un tempo fiore all’occhiello, oggi malato cronico, che avrebbe bisogno di investimenti, infrastrutture, innovazione vera e di una politica industriale degna di questo nome per riportare e trattenere ciò che ancora sopravvive

E la Regione Toscana che fa? Porta le tasse regionali ai massimi livelli, Irpef compresa, con buona pace di molti sostenitori di sinistra che ne ignorano persino l’esistenza in busta paga. Elegge un vicepresidente che non ha mai lavorato un giorno fuori dalla politica e istituisce un reddito di cittadinanza regionale da 23 milioni di euro l’anno.

Una scelta che fa notizia, certo, ma che non crea sviluppo, non rafforza le imprese, non trattiene i giovani e non risolve i problemi di nessuno neanche di chi lo percepira’

Il presidente rieletto Eugenio Giani apre il nuovo mandato con il riconoscimento della Palestina e con una visita al prefetto non per discutere il tema della sicurezza, ma per chiedere la procedura di ricorso per una sua consigliera multata in autostrada in corsia di emergenza, poverina è stata alpena nominata con la delega alla felicità e questo certo non l’aiuta nel nuovo compito.

Comunque il riconoscimento della Palestina era e rimane un mero gesto simbolico, di dubbia legittimità giacche le Regioni non hanno deleghe alla politica estera, che sinceramente oltretutto stride se confrontato con le urgenze reali della regione: i giovani toscani che ogni anno, dopo la laurea, fanno le valigie e se ne vanno; un mercato del lavoro che non valorizza competenze; una demografia che corre verso il punto di non ritorno, quello in cui i figli non nascono più, i pensionati superano i lavoratori e il sistema si regge solo per inerzia

Questa è la Toscana nel 2025: una regione bellissima, ricca di storia e potenzialità, che vive di rendita mentre il futuro bussa alla porta e nessuno sembra voler rispondere. E se il 2026 sarà la copia del 2025, con questa politica, non servirà molta ironia per raccontare come andrà a finire. Basterà la cronaca.

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Tags: EUGENIO GIANIIN EVIDENZAREDDITO DI CITTADINANZATOSCANA
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