Toni Iwobi sul delitto di Macerata

Toni Iwobi, nato in Nigeria. Cittadino italiano, Bergamasco di adozione. Imprenditore nel campo dell’informatica, ha un lungo trascorso di amministratore locale nel suo comune Spirano.Eletto nel 2018 senatore. È stato il primo italiano di origine africana ad entrare in Senato.

Intervistato da noi in merito alla vicenda di Pamela Mastropietro.

Senatore Iwobi la cassazione ha rimandato la valutazione dell’aggravante della violenza sessuale, alla corte d’Appello di Perugia, per l’omicidio di Pamela Mastropietro. Questo ha portato nuovamente alla ribalta il caso. Quindi Innocent Oseghale, potrebbe vedersi rideterminata la pena e salvarsi dall’ergastolo. Possiamo chiederle un commento su questo?

La ringrazio per le sue domande in merito all’omicidio di Pamela Mastropietro cui rinnovo la mia costante vicinanza alla famiglia. Avevo deciso di non rilasciare più interviste. Ho accettato questa per il rispetto della vittima e della famiglia.

Premetto che la vera ricchezza d’ogni Nazione riguarda fondamentalmente il benessere del proprio popolo. Una Nazione che non investe agevolando soprattutto la Sicurezza dei Cittadini è un Paese che è destinato a fallire.

Una Nazione senza un’adeguata politica migratoria nel rispetto della dignità umana è decisamente destinata a scomparire dal punto di vista culturale e sociale, nonché dal punto di vista della sicurezza. È mancata negli anni nel nostro Paese una corretta gestione della politica migratoria e questo ha comportato maggior insicurezza sociale. Il rispetto per l’immigrazione regolare e controllata e della cultura del Paese ospitante è stato ignorato.

Non essendo un esperto di legge, non intendo entrare nel merito alla decisione della Cassazione di rimandare la valutazione dell’aggravante della violenza sessuale: credo che la Giustizia debba fare il proprio percorso affinché chi ha commesso tale crimine sconti le proprie pene al di là della provenienza geografica e di appartenenza. Credo nella Giustizia, da uomo delle istituzioni, e rispetto al tempo stesso la decisione della madre di Pamela di fronte ad una richiesta che trovo impropria a fronte dell’accaduto

L’efferatezza dell’omicidio divise l’opinione pubblica, soprattutto dopo che Luca Traini, sparò per rappresaglia su alcuni extracomunitari. Ci furono accuse generalizzate agli immigrati, ma anche atteggiamenti di buonismo verso i responsabili. Come valuta questa situazione?

La violenza interpersonale è un fenomeno complesso è sottostimato che riguarda tutte le società. Si tratta sicuramente di un problema di sicurezza pubblica e di controllo per le conseguenze psico-fisiche della vittima; le dinamiche ed i fattori che la caratterizzano differiscono a seconda dell’età, del contesto nel quale viene agita e dalla relazione tra vittime e autori.
Le violenze in generale nel contesto sociale vanno oltre l’ideologia politica, il colore della pelle della persona coinvolta o dell’etnia di provenienza. Chi commette omicidio o violenza contro altra persona deve essere condannato nelle sedi appropriate evitando giudizi mediatici che spesso comportano strumentalizzazioni.

La madre di Pamela ha sempre chiesto giustizia per la figlia, ed anche di chiarire le  responsabilità di tutti coloro i quali ebbero un ruolo nella vicenda.Oseghale ha spesso parlato di oppressione giudiziaria, ed ha dichiarato che non sarà presente alla prossima udienza.Lei cosa ne pensa?

Mi unisco alla madre di Pamela nel chiedere giustizia giusta per la figlia senza personalmente demonizzare nessuno in quanto non addetto alla giustizia che non mi compete. Durante il mio mandato ho esercitato il potere legislativo, e spetta ai magistrati il potere giudiziario. Se è vero che una pena pur molto severa non cancellerà mai la tragica vicenda di Pamela e la crudeltà di quanto avvenuto, è anche vero che la Giustizia è una speranza per le famiglie che soffrono nel dolore perché ricostruisce una verità.

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