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Techyon pubblica la nuova edizione dell’analisi annuale “IT Candidate Attraction”

di Redazione
25 Gennaio 2024
In Comunicati stampa
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Techyon pubblica la nuova edizione dell’analisi annuale “IT Candidate Attraction”
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Techyon pubblica la nuova edizione dell’analisi annuale “IT Candidate Attraction”

 Techyon, Head Hunter iperspecializzato nel segmento Information Technology, ha pubblicato la terza edizione dell’analisi annuale sulle leve di attraction maggiormente utilizzate dalle aziende nei confronti di professionisti e manager IT. L’obiettivo: verificare l’aderenza tra i bisogni dei professionisti informatici e quanto offerto dalle aziende.

IT Candidate Attraction: lo scenario di riferimento

Secondo le previsioni del bollettino trimestrale diramato nel mese di dicembre 2023 da Unioncamere – ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, entro febbraio 2024, le aziende italiane saranno impegnate nella ricerca di 23.140 tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni.

Tale fabbisogno si scontra però con l’effettivo numero di professionisti e manager IT disponibili sul mercato. Sempre secondo le stime del Sistema Informativo Excelsior, infatti, nel periodo dicembre 2023 – febbraio 2024, il 53,5% delle aziende che prevedono assunzioni in ambito IT incontrerà difficoltà nel reperire le figure ricercate.

L’analisi di Techyon e i risultati ottenuti
Con l’obiettivo di verificare l’aderenza tra i bisogni dei professionisti IT e quanto offerto dalle aziende, Techyon – Head Hunter iperspecializzato nel segmento IT – ha pubblicato la nuova edizione dell’IT Candidate Attraction.

I dati – raccolti mediante interviste quantitative e qualitative condotte rispettivamente con 70.000 professionisti IT attivi nel mercato del lavoro e con 1.000 aziende operanti in settori diversificati – hanno fatto emergere punti di incontro e disallineamenti tra quanto offerto dalle aziende e quanto richiesto dai professionisti IT.

Tra i punti di divergenza, particolare rilevanza è assegnata al tema dello smart working: i professionisti IT rispondenti preferirebbero lavorare totalmente da remoto (40%) o poter usufruire dello smart working almeno due giorni a settimana (45%), ma solamente il 7% delle aziende permette il lavoro in full remote e solo il 20% concede almeno due giorni di smart working a settimana.

L’intero documento è scaricabile gratuitamente qui.

Tags: CASAIN EVIDENZALAVOROSMART WORKINGWEB
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