La pandemia dilaga, gli italiani anche. Mentre il virus sgomitava negli italici polmoni, una nazione intera è mutata. Non riuscendo a stare muta, ha cambiato muta. E’ finita l’era del Bar Sport, dei fantallenatori che vincerebbero la Champions League in un batter d’occhio. Se solo ne avessero la possibilità. L’italiano medio oggi è virologo. Quando non è economista.
Siamo la prima potenza del pianeta in termini di esperti di virologia. Le ultime stime Istat ci dicono che in due mesi si è raggiunto il picco. Otto milioni di specializzati in materia.
I tecnici della complessa branca della microbiologia sono, però, tallonati dagli economisti. Milioni di esperti di Eurobond spaccano l’Italia, e qualcos’altro. Favorevole e contrari si sputano a vicenda in ogni luogo virtuale disponibile. l’uomo italico si sente obbligato dall’obbligazione. Ve la impara lui.
Sbocciano gli studi scientifici. L’ultimo giunge dai puffi d’oltalpe, i francesi riabilitano il fumo. Chi svampa campa. Lo dice la scienza. Se hai i polmoni come l’Aurelia ad agosto, il codiv-19 annaspa per attecchire. Chi ha scelto di crepare per un tumore al polmone non scende a patti con un fottuto parassita con gli occhi a mandorla. Domani un nuovo studio ci dirà che i Marlboro Man sono tremilaseicentoventiquattro volte più esposti al rischio di contrarre il coronavirus.
L’unione fa la forza, e il governo stavolta non vuole farsi scappare l’occasione. E contro la pandemia butta sul piatto la proposta di creare una task force che controlli le task force. Una nuova entità composta da sedici milioni di italiani, economisti e virologi al lavoro fianco a fianco per uscire dalla crisi, grazie a: Virobond.
Titoli di debito per chi è in debito di ossigeno.
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