Superuomini no. Ma uomini, magari sì

angela merkel

Così come Robin si sforza sempre di essere all’altezza di Batman, Nardella cerca sempre di imitare Renzi nei comportamenti e nelle scelte più discutibili. Ad esempio: da sindaco di Firenze Matteo Renzi volle rendere omaggio ad Angela Merkel. Le portò pure in dono la maglia di Mario Gomez, calciatore tedesco allora in forza alla Fiorentina.

E, sia pur con quel modo di fare da magliaro, ottenne il disco verde della potente leader dei Popolari Europei per la sua conquista del PD e di Palazzo Chigi.

Ed ecco che in questi giorni il Sindaco Nardella decide anch’egli di omaggiare Angela Merkel conferendole la cittadinanza onoraria di Firenze. Una modalità sicuramente più elegante di quella renziana, che però non chiarisce cosa c’entri la figura della Cancelliera tedesca con la nostra città.

Renzi perlomeno si proponeva un obbiettivo, uno dei suoi soliti: un obbiettivo di potere personale.  Ma Nardella a che punta realmente? Tanto più che il voler motivare la sua decisione sostenendo che bisogna riconoscere alla Merkel il merito di aver «tenuto insieme non solo il suo Paese ma anche l’intera Unione in momenti difficili» lascia alquanto perplessi.

Perché mai come ora l’Europa appare divisa su tutto. E perché, se è vero che vi sono pochi dubbi sulla capacità della Cancelliera di fare gli interessi della Germania, è pur vero che molti dubbi esistono invece sulla sua qualità di statista europeo.

La Merkel, infatti, più che all’unità europea ha puntato al controllo dell’Unione privilegiando il rapporto diretto con la Francia. Nell’intento di dar vita ad una diarchia nazionale capace di guidare l’intera Europa. Un disegno lontano dall’ispirazione federalista dei padri fondatori della Comunità europea, e che non può non creare tensioni con gli altri Paesi membri dell’Unione.

Un grazie velato per Gentiloni e Sassoli?

Per cui alla fine, in assenza di reali e convincenti motivazioni, l’impressione è che questa cittadinanza onoraria, così generosamente offerta da Nardella alla Merkel, finisca col rappresentare sostanzialmente una sorta di ringraziamento per aver favorito, all’indomani delle elezioni europee, l’ascesa di Gentiloni e Sassoli ai vertici dell’Unione.

Il che può far piacere al Pd, al partito del Sindaco, ma lascia indifferente Firenze.  Resta però, in chi riflette su queste vicende, l’amarezza di vedere gli ultimi due Sindaci dì Firenze ridursi al rango di cortigiani desiderosi di ingraziarsi personaggi famosi e sempre pronti ad inginocchiarsi di fronte ai potenti.

Un continuo ossequio al Potere ed un ossessivo provincialismo che li porta a dare della nostra bella ed orgogliosa Firenze l’immagine falsata di una debole e venale Firenzina. Vero è che Nardella e Renzi -tornando al paragone iniziale- non possono essere supereroi o superuomini come Robin e Batman.

Ma uomini, uomini con la schiena diritta, magari sì.

 

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