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Stupro a Viterbo, in manette due militanti di CasaPound. Il movimento li esplelle ma il Pd ne approfitta per chiedere la messa al bando di CP

di Paolo Sebastiani
9 Marzo 2020
In Politica
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Stupro a Viterbo, in manette due militanti di CasaPound. Il movimento li esplelle ma il Pd ne approfitta per chiedere la messa al bando di CP
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Arrestati due esponenti di CasaPound a Viterbo con l’accusa di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una donna 36enne. Alle prime ore del mattino la Polizia di Stato ha eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di due giovani viterbesi, ritenuti responsabili del reato di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una cittadina italiana di 36 anni.

Secondo gli inquirenti i due giovani, all’interno di un circolo privato, avrebbero tentato una  serie di approcci sessuali, il diniego della donna avrebbe fatto scattare la reazione violenta: prima l’avrebbero colpita con dei pugni in pieno volto, procurandole la perdita di coscienza, quindi approfittando della sua totale incapacità di reazione avrebbero abusato sessualmente di lei, filmando la scena con i cellulari. Proprio dal sequestro dei telefoni sono emerse le evidenze dei gravi indizi di colpevolezza.

La reazione dei vertici del movimento politico è stata immediata: ”In attesa che la giustizia accerti la verità dei fatti, CasaPound ha deciso di espellere in via cautelativa i due militanti del Movimento arrestati nel viterbese per violenza sessuale, vista la gravità delle accuse contestate” ha dichiarato il presidente di CasaPound Italia Gianluca Iannone, annunciando inoltre che il consigliere comunale formalizzerà le sue dimissioni martedì.  “Il consigliere in questione”, scrive su Facebook Simone Di Stefano, “è stato immediatamente espulso” “qualora risultasse colpevole auspico una pena durissima! Come per ogni altro infame stupratore“.

In sostanza si tratta di un gravissimo fatto di cronaca che con la politica non ha niente a che vedere. L’occasione, però, era ghiotta: poteva certo mancare il parlamentare di turno che lancia anatemi contro il pericolo neo-fascista? Certo che no. 

Ed ecco che il senatore Pd Bruno Astorre si è affrettato a chiedere che “Salvini, Di Maio e la maggioranza mettano al bando un’organizzazione parafascista come Casapound che produce una cultura basata sulla violenza, la xenofobia e la sopraffazione”. Si è dimenticato gli stupri di massa, senatore. 

Con la logica del laticlavio piddino se le accuse nei confronti dei militari nel caso Cucchi fossero confermate, dovrebbe essere messa al bando l’Arma dei Carabinieri. La discussione politica non può girare intorno ai cognomi – vedi Caio Mussolini – o alle eventuali mele marce, discutete dei programmi. E metteteli in pratica.

 

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