Stranger Florence Things
Non occorre fare l’abbonamento ad una piattaforma per vederlo e viverlo basta trasferirsi a Firenze.
Da un anno a questa parte, in Toscana — e soprattutto a Firenze — sembra che qualcuno abbia attivato la modalità “universo parallelo” e poi sia sparito lasciandoci dentro come cavie inconsapevoli
Quel qualcuno sono gli ostinati elettori di centrosinistra . Viviamo in un girone dantesco, ma reinterpretato in chiave “Stranger Things floreale”, con l’unica differenza che invece della nebbia dell’Upside Down abbiamo la polvere dei cantieri, e siamo tutti in trepidante attesa che dal Battistero escano i demogorgoni per dare un senso a tutto quello che sta succedendo.
Gli assessori?
Abbiamo quello “alla felicità” che sfreccia nelle corsie di emergenza dell’A11 come se stesse portando endorfine alla popolazione in fin di vita ma quando viene fermato dichiara di sentirsi svenire e pensare che gli altri cittadiniavrebbero chiesto aiuto al 112 rimanendo fermi aspettando i soccorsi sanitari, non certo il Super Presidente Giani che si attiva meglio di un ambulanza in caso di richiesta di soccorso.
Ecco appunto questo è il Presidente e iI vicepresidenti?
Ventitré anni, curriculum politico che pare la versione regionale di un talent show, esperienza concreta pari a quella di un bravo animatore del miniclub.
Tornando a Firenze abbiamo le opere pubbliche? Cubi neri in zona UNESCO che fanno sembrare Minecraft un progetto urbanistico sobrio; demolizioni e ricostruzioni dello stadio che paiono una terapia intensiva architettonica; e un traffico che ormai è patrimonio immateriale dell’umanità per la sua capacità di non muoversi mai per chi non lo sapesse i fiorentini stando alla classifica sono quelli che passano piùtempo nel traffico superando i Romani della pontina o del raccordo anulare.
Tutto questo condito grazie ai fedeli elettori delle case del popolo è condito da ruoli strapagati coi soldi dei contribuenti, come se fossero medaglie al valore assegnate per la sola capacità di complicare la vita del cittadino medio. Ogni nuovo incarico sembra un premio vinto a una riffa in cui il biglietto lo paghiamo noi e quando la situazione rischia di apparire seria anche ai propri elettori il sindaco Funaro per tranquillizzarli estrae dal cilindro il Manager ( strapagato ) del caso, abbiamo quello per il traffico e a breve anche il night manager per la movida che a firenze è diventata una gara di sopravvivenza, se riesci a scansare puscher, rapinatori, maranza e stupratori liberi di operare dopo il tramonto come licantropi e vampiri
E poi c’è il sindaco, o meglio la SINDACA perché pare si arrabbi se la si chiama diversamente, la nostra personale Alice nel Paese delle Meraviglie, che distribuisce abbracci e selfie ai cittadini derubati o danneggiati lasciando la giunta a rispondere in comune alle interpellanze delle opposizioni ecco come se non bastasse distribuisce le chiavi della città come fossero volantini del supermercato.
Chiunque passi, sorrida e dica due frasi vagamente idealistiche rischia di tornarsene a casa con un riconoscimento civico
Non importa se per Firenze non ha mai mosso un dito, o se confonde Brunelleschi con un marchio di pasta: prendi pure le chiavi, tanto a noi ne sono rimaste pochissime, simbolicamente e materialmente.
E arriviamo alla nuova frontiera del paradosso: mercoledì prossimo, in Commissione 7, il Comune di Firenze voterà — di nuovo — per consegnare le chiavi della città a Francesca Albanese.
Un déjà vu amministrativo: la prima volta era stata rinviata, forse per pudore, forse perché la città non aveva ancora metabolizzato i livelli precedenti di surrealtà.
Ma niente paura: Firenze è pronta ad andare avanti. Sempre più in profondità. Sempre più sotto. Sempre più down. Upside Down, per l’appunto
Insistere nella consegna delle Chiavi all’Albanese sarebbe come se Pier Capponi anziché minacciare a Carlo VIII di farli udire le campane gli avesse dato le chiavi della città.
I fiorentini, intanto, pagano tasse, balzelli, parcheggi, TARI, ZTL, acqua carissima, subiscono cantieri e tutti quei ruoli d’oro che gonfiano l’apparato come un tacchino prima di Natale. E mentre la città cerca disperatamente un filo logico, viene spontaneo chiedersi se davvero chi governa e chi li vota non sia già posseduto da un Demogorgone — o magari da qualcosa di peggio: l’abitudine all’assurdo.
Ma in fondo, non disperiamo. Qui tutto è possibile
In questa versione di Firenze — la Firenze Stranger Things floreale — è solo questione di tempo prima che, aprendo le porte del Battistero, invece dei turisti spuntino fuori davvero i demogorgoni.
Sperando di non vedere consegnate le chiavi della città a Francesca Albanese rea di aver lanciato un dictact intimidatorio a tutta la stampa colpwvole a suo dire di essere troppo schierata e filosionista.
Un appello che segue la devastazione propal alla redazione del ” la stampa ” di Torino
Appelli e gesti questi si neofascisti che rendono l’albanese personaggio divisivo e che sicuramente non è apprezzato da molti fiorentini.
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