Stia (Casentino): 300 fabbri da tutto il mondo alla XXIII Biennale Europea d’Arte Fabbrile. Podio singolo tutto italiano.

Trecento fabbri venuti da oltre venti Paesi di tutto il mondo per sfidarsi a colpi di martello su dodici forge infuocate. Dall’alba a notte fonda per quattro giorni. Con lo scopo di conquistare il titolo di campione del mondo di forgiatura. Tra loro c’è chi ha fatto quasi tremila chilometri in auto per raggiungere Stia dalla lontana Russia, chi addirittura ha sorvolato l’oceano, arrivando da Stati Uniti, Cile e Giappone. E poi fabbri provenienti da Israele, dalla Finlandia, dalla Repubblica Ceca, da Ucraina, Inghilterra ed Irlanda, Bulgaria e Polonia ma anche dall’Austria, dal BeNeLux, da Irlanda, Francia, Spagna, Svizzera, e Germania. 60% gli stranieri, contro un 40% di italiani, arrivati a Stia dal Nord al Sud della Penisola. É la partecipazione l’immagine più potente che ci restituisce la 23esima Biennale Europea d’Arte Fabbrile a Stia, che tra le verdi foreste del Casentino (provincia di Arezzo), da giovedì 29 agosto a domenica 1 settembre ha trasformato la cittadina in capitale internazionale del ferro battuto.

Vetrina indiscussa dell’artigianato artistico in ferro battuto della più elevata qualità, organizzata ogni due anni dall’Associazione autonoma per la Biennale d’arte fabbrile, su idea di Pier Luigi della Bordella e Ivan Bruschi (già ideatore della Fiera Antiquaria di Arezzo), con il fondamentale sostegno dell’allora sindaco di Stia Vittoriano Frulloni, la Biennale Europea d’Arte Fabbrile di Stia è la più tradizionale manifestazione sul Ferro Battuto che si tenga con regolare cadenza in Italia dal 1976, nonchè la decana delle Mostre d’Artigianato Artistico del Ferro Forgiato che con continuità si tengono nel mondo. 

La rassegna, giunta quest anno alla sua XXIII edizione, ha ospitato il nono campionato del mondo di forgiatura, celebrativo dei 500 anni della morte di Leonardo da Vinci col tema ‘Genialità MDXIX‘. Un podio singolo tutto italiano. Premiati Davide Caprili di Savignano sul Rubicone (I posto), Alvaro Ricci Lucchi da Imola (II) e Federico Tornieri da Caldiero, in provincia di Verona (III). Menzione speciale per l’israeliano Youssef Gur-Art. Podio interamente europeo invece per il campionato a squadre: prima classificata la Repubblica Ceca col team composto da Vaclav Noha, Jiri Ondracek, Josef Tulis e Lubos Jan. Seconda la Germania con Alfred Bullerman, Eric Bullerman, Tom Cartens, Hans Lippert, Leon Lippert e Florian Upman. Terza invece l’Austria con la squadra composta da Werner Taschner, Franz Klement, Gerhard Ebner e Wolfgang Tilp.

Nel corso degli anni proprio la Biennale Europea d’Arte Fabbrile di Stia ha dimostrato di essere il più importante punto di riferimento nel panorama mondiale dell’Arte Fabbrile, diventando simultaneamente anche una straordinaria occasione per far conoscere la Vallata Casentinese nel mondo, nell’ottica di un proficuo scambio tra cultura, artigianato e promozione del territorio.

Campionato del Mondo di Forgiatura, mostra mercato, percorso espositivo, Concorso Internazionale di Progettazione e Disegno, Concorso Internazionale di Scultura e di fotografia. Moltissimi gli eventi che hanno tenuto banco nell’ultimo fine settimana di agosto, con una Stia straripante di fabbri, turisti, appassionati e curiosi nonchè un rifulgere di attività e luoghi aperti a tutta la cittadinanza. Solo la mostra, collocata all’interno dell’antico Lanificio dove prese vita il celebre panno Casentino, si divideva in due sezioni: “Tradizione“, con oggetti ed opere in ferro battuto realizzati senza l’ausilio di tecniche diverse e non necessariamente basati su un progetto ed “Innovazione” ovvero prodotti di forgiatura e/o realizzati con l’impiego di altre tecniche proprie dell’arte fabbrile, basate su un progetto grafico. Opere degli studenti di tre scuole di forgiatura europea, la Scuola di forgiatura di Stia, l’inglese Hereford College of Arts e la finlandese Association of vocational School Raseko. Insomma ferro battuto nel vero senso del termine, a difesa di un’Arte che proprio a partire dalla propria tradizione e dall’autenticità del proprio mestiere ha saputo crearsi uno spazio nella contemporaneità ma allo stesso tempo anche l’occasione per tracciare un avvenire sempre più all’insegna della compenetrazione tra forgiatura, arte applicata e design.

Appena venti le sculture selezionate per concorrere al premio di Scultura, a tema “20 anni dallo sbarco sulla luna“, tutte esposte nella suggestiva Piazza Tanucci, già in procinto di diventare elementi di arredo urbano per la creazione di un percorso scultoreo nella cittadina. Ha trionfato l’Ucraina con Roman Kost. Secondo il giapponese Yiukio Kanari, seguito a ruota dall’Inghilterra, con Ambrose Burne. E Piazza Mazzini appannaggio delle forge, con – a due passi – l’esposizione delle opere in concorso, valutate notte e giorno da giudici anonimi e poco più in là la lavorazione della terracotta e l’esposizione di macchine utensili in Piazza della Repubblica, dove lo Staggia va incontro all’Arno. Insomma un’altra eccellenza per una Toscana culla della civiltà, del lavoro artigiano e dell’arte applicata. Nonchè della bellezza. Una estrema bellezza…

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