Stati Generali o passerella euro-mondialista per Conte?

Il governo cerca alleati nei poteri forti mentre la Germania stanzia altri 130 miliardi per ripartire

Stati generali a Roma: sfilata di potenti solo per buttare fumo negli occhi

 

Avrebbero dovuto essere il momento della concordia e del rilancio. Saranno semplicemente una vetrina per Conte e per i potenti d’Europa e del mondo. Gli Stati Generali che si terranno a Villa Pamphili a Roma rischiano di essere un flop politico nella sostanza e una nuova Davos all’amatriciana.

 

GLI INVITATI

Von Der Leyen, Lagarde, Gentiloni, Sassoli, Michel si alterneranno sul palco, oggi. Ovvero tutto il gotha dell’europeismo più spinto. Seguiti dal segretario generale dell’OCSE, Angel Gurria, e dalla direttrice operativa del FMI, Kristalina Georgieva. Ovvero, come diceva una nota canzone per bambini, non manca più nessuno. O, piuttosto, come in diversi hanno già commentato, è arrivata la troika europea con qualche rinforzo internazionale e mondialista.

 

DI COSA SI PARLERÀ

Teoricamente gli Stati Generali dovrebbero essere un’occasione di incontro e confronto tra parti sociali, soggetti economici e politici per individuare soluzioni per uscire dalla crisi. A noi però sembra che sia più un modo per distrarre l’attenzione dall’immobilismo e dall’incapacità di questo governo nell’affrontare, con soluzioni concrete, una recessione senza precedenti. E dopo le dirette facebook del premier si è passati alle vetrine internazionali, quasi a voler dire “visto? L’Europa e il mondo ci tengono in dovuta considerazione”.

 

CHI PARLA E CHI AGISCE

E mentre dopo ben tre decreti in tre mesi il sistema economico italiano arranca, altrove c’è chi agisce seriamente. Ieri il Ministro delle Finanze tedesco, Scholz, ha annunciato un ulteriore piano di sostegno all’economia teutonica. 130 miliardi di euro da destinare a famiglie e imprese, costituito prima di tutto dalla riduzione temporanea dell’IVA, dal 19 al 16% quella ordinaria e dal 7 al 5% su molti alimenti. E poi un nuovo bonus da 300 euro per le famiglie e detrazioni per gli investimenti. Ed aiuti a fondo perduto a piccole e medie imprese affinché superino i mesi di crisi. Insomma, ben altro rispetto ai bonus monopattini e agli appelli alle banche per avere un “atto d’amore verso l’Italia”.


UNA VETRINA PER CONTE

In poche parole sarà una vetrina per Giuseppe Conte, ormai sempre più impegnato nel culto della propria immagine e sempre meno interessato alle esigenze concrete dell’Italia. Ciò che stupisce di più, però, è il silenzio e l’accondiscendenza di un partito come il Movimento 5 Stelle, che si era accreditato come movimento anti-sistema e che ormai pare interamente fagocitato in quello stesso sistema che avrebbe dovuto scardinare. Ma evidentemente i pentastellati, pur con tutti i loro difetti, hanno la capacità di imparare da qualche grande politico del passato. E Giulio Andreotti, con il suo “il potere logora chi non ce l’ha”, deve aver fatto proseliti nel partito di Grillo e Casaleggio.

 

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