Spoglie di Dante a Firenze, un sogno infranto dalla contesa Guelfi e Ghibellini in salsa Pd

Il Sogno di Dario Nardella, sindaco di Firenze, di riportare Dante nella sua città si infrange.

La volontà del primo cittadino della città gigliata si scontra più o meno direttamente con il ripensamento del suo collega di Ravenna De Pascale (Pd anch’egli), di ripensamento parliamo perché una sostanziale apertura a priori c’era stata.

Ci aveva sperato Firenze, ci avevano sperato molti fiorentini di rivedere le spoglie del Sommo poeta tuttavia Ravenna ha detto di no, il suolo natio non le merita.

Nel 2021 saranno settecento anni dalla morte numerose associazioni, intellettuali e cittadini comuni avrebbero desiderato una serie di eventi nelle tre città dantesche: Firenze, Verona e Ravenna, nascita, vita e morte del padre della lingua italiana. E proprio di questo si tratta, del campanilismo rivisto in chiave moderna, che non vede al di là dei propri interessi economici? O di qualcosa di più profondo?

La figura di Dante rimane tutt’oggi a rappresentare solo una fazione interna ai Guelfi, i bianchi in questo caso, è tutta una storia in seno alla città in riva d’Arno o è qualcosa di più universale nel panorama italiano? Il “ghibellin fuggiasco” così mal apostrofato dai detrattori mentre lasciava il poeta ricalca solamente una piccola storia di una città provinciale?

E’ forse possibile eclissare dalla pagine di storia o di cultura che personaggi come Oberdan, Battisti e Nazario Sauro siano morti anche nel nome di Dante Alighieri, scrittore e poeta vissuto in secoli e in città lontane. Sono forse così vane le statue e le vie a lui dedicate, mi ricordo quella che vidi a Trento durante un’adunata degli alpini, particolarmente grande e incombente. Sono forse sorte a caso oltre trecento sedi della società dantesca, in Italia, oltremare e oltralpe, sedi che spesso coincidono con scuole di lingua italiana, una lingua non fra le più parlate al mondo, ma di certo fra le più apprezzate ed amate.

Quale è la città natia per Dante, quale è la sua patria: siamo tutti noi la sua patria, tutti i cittadini e le cittadine italiane, tutte le nostre città dove abitiamo e dove permangono, benchè con molta difficoltà, le nostre tradizioni. Perciò adesso lancio un appello accorato, fate esporre le spoglie del padre della lingua italiana in tutte le principali città della Nazione.

Invece nel momento meno opportuno è tornata in auge la contesa fra Guelfi e Ghibellini, questa volta tutta in casa Pd, Giani (presidente della società dantesca) con Nardella da un lato e De Pascale dall’altro.

Purtroppo a quanto appreso dalle notizie di stampa Dante non rivedrà Firenze nemmeno per poco nel 2021 per il settecentenario dalla morte. Ingrata patria ne ossa quidem mea habes, che peccato che peccato, Dante esiliato due volte. Dal malgoverno di Firenze del XIII secolo e da quello di oggi.

Ma adesso che ci penso? Ma quanto dura questo malgoverno?

 

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