Soros difende le Sardine contro il “dittatore” Salvini e dona un miliardo per istruire i giovani contro i “sovranisti”

DAVOS,26JAN03 - George Soros, captured the session 'Globalization: Globalization at a Crossroads' during the 'Annual Meeting 2003' of the World Economic Forum in Davos/Switzerland, January 26, 2003. copyright by World Economic Forum swiss-image.ch/photo by E.T. Studhalter

Soros

George Soros, quasi novant’anni, ha ancora volontà di imporre il proprio credo,  ed al World Economic Forum, la conferenza internazionale in corso in questi giorni nella cittadella svizzera di Davos, ha annunciato la creazione di un network di università “impegnate”, che si occupino dei cambiamenti climatici e della difesa della democrazia, donando lui stesso un miliardo di dollari per il progetto ed invitando altri finanziatori a fare lo stesso.

Cosa ciò significhi onestamente temiamo di capirlo, a cosa debbano essere preordinati i tanto citati a sproposito cambiamenti climatici e la difesa della “democrazia”: visti i tanti precedenti quantomeno dubbi del loro finanziatore, speculatore da assalto, questo suo slancio fintamente filantropico getta dubbi sospetti ed inquietanti sulle possibili intrusioni nelle economie e politiche degli Stati interessati. Ovviamente a senso unico nel perseguimento di idee liberal e radical chic.

I dittatori Trump e Salvini. Plauso alle Sardine

A confermare i timori di indebite ingerenze nelle vicende politiche nazionali da parte di danarosi magnati, le dichiarazioni dello stesso Soros, che, durante una cena organizzata dalla sua Open Society Foundation a margine del Forum di Davos, ha affondato i suoi attacchi ai ‘dittatori’ mondiali, soprattutto al presidente Usa, Donald Trump,ultimo dei narcisisti”, e difesa delle proteste giovanili, in primis le Sardine italiane, che si confrontano con il “potenziale dittatore” Salvini.

Ho saputo di un movimento spontaneo di giovani che si sono ribellati ai comizi di Salvini”, avrebbe dichiarato Soros durante la cena con la stampa. “Tenevano insegne a forma di sardine, con il motto “Sardine contro Salvini”.

In Italia le sardine sono più degli squali e sono destinate a vincere”, ha detto il finanziere “Sono giunto a questa conclusione quando ho saputo di questo movimento spontaneo di giovani che si sono rivoltati contro Matteo Salvini, potenziale dittatore italiano“.

 

Un network di Università “aperte”

Propugnando tali idee ed impianto “valoriale“, George Soros ha annunciato a Davos la creazione di questa nuova rete di istruzione superiore, che nelle intenzioni dovrebbe preparare al meglio gli studenti alle sfide globali future, contro i dittatori ed a favore di istanze ecologiste di maniera, ma molto remunerative. O credevate davvero alla genuinità delle trecce e delle lacrime di Greta Thunberg?

Ovviamente a Davos, lei, Greta, era presente e lui, Soros, donerà un miliardo di dollari a questa nuova rete accademica, e chiederà anche ad altri “filantropi” di partecipare, per il perseguimento dell’obiettivo di individuare gli studenti che siano bisognosi di finanziamenti e promuovere i valori di una società aperta, come la libertà di espressione e la tolleranza nella diversità delle credenze.

La Open Network University (Osun), così dovrebbe chiamarsi, sarebbe concepita per riunire moduli di insegnamento e ricerca di vari istituti di istruzione superiore di tutto il mondo, implementando i corsi tenuti in diversi istituti di molteplici paesi, con programmi integrati per il conseguimento del diploma.
Ma subito lo speculatore precisa, in una nota, i possibili fruitori privilegiati del programma: “L’istituzione, mira a mettere in rete istituzioni che hanno bisogno di partner internazionali, e a raggiungere categorie vulnerabili quali rifugiati, detenuti, rom e popolazioni sfollate. Con l’aiuto dei suoi partner, la Osun è pronta a lanciare anche un vasto programma chiamato “accademici in pericolo”, che integrerà nella rete un gran numero di accademici eccellenti ma politicamente minacciati.”

Il target è preciso quindi, e tutto nasce ovviamente all’insegna della globalizzazione e destrutturazione delle culture specifiche dei ogni paese, ove studenti e insegnanti di diversi Paesi abbiano l’opportunità di partecipare a dibattiti online, presumibilmente solo ed esclusivamente ripetendo gli assiomi del mainstream della green New economy e migrazionismo anti frontiere.
Temi molto cari a Soros, e soprattutto al suo portafoglio, che conta di rimpinguare ulteriormente con questo investimento a lungo termine.

Un progetto che Soros insegue da anni, improntato ad abbattere le resistenze dei governi outsider che ancora si oppongono al suo disegno di destrutturazione delle specifiche culture regionali, a favore di un’unica non-cultura del profitto e della bieca speculazione da assalto.

La nuova Open Society University Network vedrebbe la luce “Come strategia a lungo termine: la nostra migliore speranza sta nell’accesso a un’istruzione di qualità, in particolare un’educazione che rafforzi l’autonomia dell’individuo coltivando il pensiero critico e rimarcando la libertà accademica“.
Un modo piacevole per definire la nuova frontiera del globalismo e dell’indottrinamento, con la messa al bando di chi osi solo manifestare un’opinione contrastante con il pensiero dominante.

Nemmeno Facebook e Google vanno bene: ancora poco allineati

Soros ha anche criticato i più influenti big del web, il social network Facebook e la megacorporation Google, accusando Google e Facebook di monopolio e ha affermato che le due corporations sono coinvolte in un processo di ‘manipolazione mentale‘ dei propri milioni di utenti.

Evidentemente la concorrenza è dura da digerire, verrebbe spontaneo dire al riguardo.

Il finanziere ha dichiarato che la manipolazione esercitata dai due colossi del web viene effettuata allo scopo di perseguire i propri interessi corporativi ed ha definito sia Google che Facebook delle serie ‘minacce per la democrazia’ e ha ribadito che costituiscono un notevole ostacolo all’innovazione.

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