Sinistra contro destra

DESTRA

Sinistra contro destra

Da un po’ di anni a questa parte, nei giorni che vanno dal 09 al 12 febbraio, si festeggia, a Budapest, per l’occasione capitale dell’estrema destra europea, il Giorno dell’Onore, una manifestazione che vede riunirsi centinaia di neonazisti per celebrare il battaglione che nel 1945 si oppose all’assedio della capitale ungherese, messo in atto dall’armata rossa.

L’aggressione

L’11 febbraio 2023, un gruppo di antifascisti diede vita ad un’aggressione verso alcuni estremisti di destra; le immagini, riprese da una telecamera, mostrarono un manipolo di persone travisate, armate di manganelli telescopici e spray al peperoncino, che attaccarono, aggredendo alle spalle, vittime isolate. Tra gli aggressori, secondo gli investigatori magiari, ci sarebbe stata anche una nostra connazionale, Ilaria Salis, una giovane insegnante, originaria di Monza, partita dall’Italia per unirsi agli antifascisti che stavano preparando una contromanifestazione.

In Ungheria

Gli investigatori ungheresi, proprio dopo aver vivisezionato i filmati, hanno da sempre sostenuto la partecipazione della Salis, nonostante le immagini non consentano di affermare in maniera inoppugnabile, una sua effettiva partecipazione, e malgrado le sue ripetute dichiarazioni di innocenza. L’accusa nei suoi confronti è quella di tentato omicidio e lesioni gravi, considerando, il pestaggio, frutto di un’azione premeditata; rischia ventiquattro anni di carcere anche se la procura ne ha chiesti undici.

Il processo Salis

La notizia è salita alla ribalta delle cronache in questi ultimi giorni, perché, in tribunale, la giovane italiana è stata ripresa con le manette ai polsi e alle caviglie collegate con un cinturone alla vita.

Questa scena è divenuta dibattito di pura politica, che ha costretto il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a prendere le distanze dal regime carcerario ungherese, sostenendo che “in questo modo si violano, indubitabilmente, quelle che sono le norme comunitarie”.

Non solo, Il segretario generale della Farnesina, Riccardo Guariglia, ha chiesto, al rappresentante dell’Ungheria a Roma, che a Ilaria Salis sia accordato “al più presto un regime di custodia cautelare in linea con la normativa europea, incluse misure alternative alla detenzione in carcere” e “l’accesso alla traduzione in italiano degli atti di accusa e ai video di sorveglianza alla base dell’imputazione, per assicurare un equo processo”.

Orban

Sappiamo che il regime detentivo ungherese è rigidissimo e difficilissimo da sopportare, non solo dal punto di vista igienico-sanitario, ma anche dal punto di vista fisico e psicologico, ma non si discosta, peraltro, dai tanti paesi nostri alleati, primo fra tutti gli Stati Uniti d’America che giorni fa ha giustiziato, in Alabama, il 59enne Kenneth Smith Ora, per asfissia, con l’azoto.

Se è vero che la vicenda che ha visto protagonista in tribunale la nostra connazionale, merita di essere messa sotto i riflettori, è altrettanto giusto accendere qualche proiettore anche per le vittime del pestaggio.

È proprio questo il doppiopesismo che va in scena, quando, in accadimenti deplorevoli, vengono coinvolti estremisti di sinistra

Questa sovraesposizione della vicenda, in questo momento storico, rappresenta un attacco al Governo Meloni perché lo costringe a prendere una posizione contro il suo interlocutore privilegiato, vale a dire quel Victor Orban contro cui, anni fa, il parlamento europeo aveva approvato una mozione per avviare un procedimento contro il suo governo, per aver indebolito lo stato di diritto e le istituzioni democratiche, attraverso politiche anti-immigrazione, stretta sulle università, misure con le Organizzazioni Non Governative, e attacchi alla magistratura.

Questo mix di retorica è, evidentemente, insostenibile. La partita tra sinistra e destra, sullo scacchiera della politica nazionale, è solo alle prime mosse. Si attendono risvolti.

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