Sicurezza e immigrazione: il cambio di paradigma europeo parte dall’Italia

Sicurezza e immigrazione: il cambio di paradigma europeo parte dall’Italia

Dal convegno di Fratelli d’Italia a Firenze una linea politica netta su flussi migratori, legalità e tutela dei cittadini.

Al convegno di Fratelli d’Italia tenutosi a Firenze il 21 dicembre 2025, i panel dedicati a sicurezza e nuova regolamentazione europea dell’immigrazione hanno messo in evidenza un punto fermo: il tema migratorio non è più affrontabile con approcci ideologici o emergenziali, ma richiede una strategia strutturata, fondata su dati, prevenzione e responsabilità istituzionale

Nel corso del dibattito è emerso con chiarezza come l’opinione pubblica europea abbia ormai maturato una posizione definita. Ricerche statistiche recenti, condotte nel 2024 su campioni significativi in cinque Paesi UE, indicano che una larga maggioranza dei cittadini ritiene l’Unione Europea inefficace nella protezione dei confini esterni, non considera l’immigrazione una risposta al declino demografico e associa l’immigrazione irregolare a un aumento dell’insicurezza.

Un dato, quest’ultimo, che supera in alcuni Paesi il 90%.
I relatori hanno sottolineato come la cosiddetta “insicurezza percepita” non sia una costruzione astratta, ma il riflesso di esperienze quotidiane e fenomeni concreti che incidono sulla qualità della vita, in particolare nei contesti urbani più esposti

Liquidare queste preoccupazioni come semplici percezioni significa, secondo quanto emerso dal confronto, ignorare la realtà e allontanare ulteriormente le istituzioni dai cittadini.

Sul piano europeo è stato rimarcato il cambio di paradigma avviato negli ultimi anni: dal principio dell’accoglienza indiscriminata si è passati a una gestione più consapevole e selettiva dei flussi. In questo contesto, l’Italia ha svolto un ruolo determinante, contribuendo a orientare l’Unione verso politiche di prevenzione e deterrenza.

Il riconoscimento del concetto di “Paese sicuro”, la legittimazione del modello Albania e il rafforzamento dei rimpatri rappresentano tasselli centrali di questa nuova strategia

Ampio spazio è stato dedicato al Piano Mattei, indicato come strumento fondamentale per intervenire sulle cause profonde delle migrazioni. La cooperazione con i Paesi di origine, la creazione di opportunità economiche locali e un’informazione capillare sui rischi della migrazione clandestina sono stati indicati come elementi chiave per contrastare i trafficanti di esseri umani e ridurre i flussi irregolari.

Un altro tema ricorrente è stato il rifiuto delle generalizzazioni: l’immigrazione non è un fenomeno omogeneo

Accanto a comunità perfettamente integrate, che lavorano e contribuiscono allo sviluppo sociale ed economico del Paese, esistono sacche di illegalità e marginalità che vanno affrontate senza ipocrisie, distinguendo tra accoglienza, integrazione e rispetto delle regole.

Leggi anche:
Exit mobile version