Siamo tutti in pericolo. Sospesa Schengen

Mala tempora currunt sed peiora parantur

Alcuni agenti di sicurezza aerea indossano maschere mediche al terminal degli arrivi internazionali dell'aeroporto di Soekarno Hatta, nei pressi di Jakarta. REUTERS/Willy Kurniawan

Siamo tutti in pericolo. Sospesa Schengen

Il governo ha deciso di sospendere gli accordi di Schengen,e ripristinare i controlli con la Slovenia. Ribadendo la massima fiducia e volontà di collaborazione con gli sloveni. In specie per quello che riguarda il contrasto ai flussi migratori irregolari.

Il governo

“La sospensione del Trattato di Schengen sulla libera circolazione in Europa si è resa necessaria per l’aggravarsi della situazione in Medio Oriente, l’aumento dei flussi migratori lungo la rotta balcanica e soprattutto per questioni di sicurezza nazionale, e me ne assumo la piena responsabilità”. Ha dichiarato il presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni.

Sì apprende da fonti ufficiali che quanto deciso: “è stato comunicato dal ministro Piantedosi alla vicepresidente della Commissione europea Margaritis Schinas, al commissario europeo agli Affari interni Ylva Johansson, alla presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, al segretario generale del Consiglio dell’Unione europea Thérèse Blanchet e ai ministri dell’Interno degli Stati membri Ue e dei Paesi associati Schengen”.

Il contesto Internazionale

Sicuramente una decisione simile, imitata altri paesi europei, può essere solo l’indicatore di una situazione internazionale estremamente complessa. Dopo quanto successo a Bruxelles, è chiaro ormai a tutti che c’è un pericolo reale.

Non è un episodio cruento ad allarmare. È la presenza di grosse comunità, che hanno sensibilità contrastanti rispetto all’Occidente.

l’Occidente ha la serpe in seno. Non è un fortino che si può chiudere.

Chiudere è necessario, ma non risolve mai più del tutto il problema. Perché le truppe avversarie Sono all’interno. Sono consistenti punto e soprattutto trovano con senso all’interno.

La guerra tra Ucraina e Russia ha impantanato tutto il mondo occidentale, in un conflitto ben poco Popolare.Adesso rischia di incendiarsi il Medio Oriente, e noi siamo pieni di comunità che sentono come loro la causa palestinese.Non sono più ospiti, in molti paesi sono cittadini. In Nord Europa possono condizionare benissimo le elezioni. Ma lo possono fare anche in Germania.

Un alleato fondamentale dell’Occidente è la Turchia, dove la religione di predominanza assoluta e l’Islam. E nell’opinione pubblica islamica è  forte il mito della causa palestinese.

Un’america impegnata a contenere la Cina, non può permettersi l’esplosione del Medio Oriente. Non saprebbe gestirla. Non potrebbe gestirla.  Joe Biden non si sta giocando solo la rielezione, ma la ridiscussione assoluta del ruolo dell’America del mondo.

Anni difficili

Aspettiamoci anni molto complessi davanti a noi. Stiamo sempre vivendo la storia. Ma ci sono momenti e momenti. La storia è come un mare. Ci sono grandi fasi di quiete,  momenti di agitazione e tempeste.

Noi siamo nella fase delle acque agitate, ma il nostro futuro si profila incerto, le anche sono inquietante.

È rimesso in discussione il primato dell’Occidente. Il suo stesso  futuro.Forse l’occidente è già in ritardo.

Mala tempora currunt sed peiora parantur.

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