Shinigami Eyes: Google mette a rischio famiglia e libertà

Shinigami Eyes

Viviamo nell’epoca della tecnocrazia della sorveglianza. La politica ha abdicato alle proprie responsabilità affidandosi alle cosiddette “task force”. I cittadini quotidianamente mettono a disposizione, di app e piattaforme, i propri dati personali. I militanti del mondo LGBT, invece, usano la “Shinigami Eyes”, un’estensione del browser Google Chrome che colora di rosso i nomi delle persone presunte omofobe. A renderci edotti di questa incredibile scoperta è stato il Senatore Simone Pillon, vittima anch’egli dei novelli “spioni”.

La notizia

Secondo quanto riportato da un articolo de Il Giornale dello scorso 19 luglio, nella barra di ricerca Google digitando alcuni nomi – vedi ad esempio Salvini, Sallusti, Adinolfi, Meloni, gli organizzatori del Family day e quello dello stesso Pillon – improvvisamente, grazie all’aiuto della suddetta estensione, diventano rossi. Con metodo inquisitorio il filtro, in realtà un vero e proprio marchio, indica nello specifico la persona che non condivide gli ideali della comunità arcobaleno. Addirittura tra gli indiziati non ritroviamo solamente coloro che difendono la famiglia naturale bensì anche le Terf, ossia le militanti femministe che escludono dalla loro comunità i transgender.

I pericoli

“Shinigami Eyes” è un’estensione subdola e pericolosa. Essa rappresenta l’emblema di una società che vuole denigrare e mettere al bando chi assume delle posizioni in favore della famiglia e della vita. L’intera popolazione è sottoposta “sorveglianza rafforzata” da parte dei colossi del web e della tecnologia. I diritti e la privacy dei cittadini sono a rischio e, pertanto, è arrivato il momento di reagire. Prendere coscienza di tutto ciò, passerà necessariamente dalla volontà di riaffermare con fermezza le libertà di pensiero e di espressione. Il momento è ora!

 

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