Se non c’è consenso “libero e attuale” è stupro
Lo stupro, nel nostro ordinamento, resta un reato grave, punibile con la reclusione da sei a dodici anni.
Ciò che invece oggi è comparso di nuovo sono i due aggettivi riferiti al consenso “libero e attuale” che suonano semplici ma che possiedono un potere rivoluzionario
L’emendamento, approvato il 13 Novembre c.m. all’unanimità in Commissione Giustizia, è il frutto di un raro e prezioso accordo bipartisan, maturato dopo un confronto tra la premier Giorgia Meloni e la segretaria del PD Elly Schlein.
Anche questo, in tempi di scontri politici costanti, è un piccolo segno di svolta
L’emendamento bipartisan introduce per la prima volta il tema del consenso nell’articolo 609 bis del Codice Penale, quello che definisce lo stupro, adeguando così l’Italia alla Convenzione di Istanbul.
Ma cosa significa davvero “consenso libero e attuale”?
Il “consenso libero” di cui oggi parla la nuova legge italiana sulla violenza sessuale è un consenso che nasce solo se la volontà espressa è autentica, non frutto di timore, di costrizione, di manipolazione, di ricatto o di dipendenza emotiva.
È libero solo se chi lo esprime può davvero scegliere, senza pressioni e senza subire conseguenze se decide di rifiutare.
E poi c’è l’altra parola, altrettanto importante: “attuale”
Il consenso non può essere dato al principio e una volta per tutte.
È qualcosa che si rinnova in ogni gesto, in ogni condotta sessuale, in ogni istante.
Dire “sì” una volta per un tipo di contatto non significa dire “sì” per sempre, né per tutto
Come quando si sceglie cosa mangiare al ristorante: puoi ordinare solo un antipasto e fermarti lì, o mangiare primo, il secondo e il dolce, e perfino cambiare idea prima del dolce.
Allo stesso modo, in una relazione intima, ogni passo richiede una volontà reciproca, chiara, presente.
Ma la vera portata di questa riforma sta nel suo effetto sulla giurisprudenza
La nuova definizione di consenso delimita infatti il potere dei giudici di interpretare quando vi sia (o meno) violenza sessuale, superando decenni di sentenze spesso ambigue.
Non sarà più necessario provare la presenza della forza o della minaccia, in quanto la mancanza del consenso, libero e attuale, basterà a qualificare l’atto come stupro.
Un cambiamento decisivo anche per comprendere e tutelare meglio fenomeni come il c.d. freezing, ovvero quella reazione istintiva di paralisi che molte vittime sperimentano durante un’aggressione
Chi subisce spesso non riesce a muoversi, a parlare, a reagire. Il corpo si blocca, si frizza, la mente si astrae e si chiude.
Fino a oggi, questa immobilità poteva essere fraintesa come accettazione implicita, da domani, finalmente, la legge riconoscerà che il non opporsi non significa acconsentire.
E tuttavia, questa novità non deve spaventare i ragazzi, che sento spesso preoccupati che serva addirittura una sorta di “consenso scritto”
Non è così.
Basta ascoltare, rispettare, osservare e accogliere i segnali dell’altra persona.
Se c’è rispetto reciproco tutto viene naturale.
È molto meno complicato di quanto si creda.. certamente, bisognerebbe iniziare da una buona educazione sessuale, che prescinda dal porno, ma questo è un’altra questione..
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