Se dovete ammazzarci, almeno fatelo velocemente

Conte e Renzi – Per prima cosa mi piacerebbe analizzare la potenza ed il peso politico del nostro Presidente di regione Giani. Siamo praticamente l’unica parte d’Italia a non essere diventata gialla. Quando i numeri di ricoverati/decessi/nuovi positivi sono estremamente migliori di Veneto, Campania e via discorrendo.

Mica che a Roma abbiano voluto punire Renzi che fa un po’ troppo il bulletto, colpendo la sua emanazione alla guida della Toscana? A pensar male si fa peccato…

Che tra Giusy Conte e Renzi non corra buon sangue è cosa ormai assodata. Non è un caso che il tanto atteso confronto fra i due, che sembra dover sancire le sorti del nostro paese, venga rimandato costantemente. Ma Renzi assicura che lui non ha mire di poltrone. No, macché. Non le ha mai avute da quando ha perso il referendum.

In una lettera aperta a Giusy scrive: “Teresa, Elena e Ivan sono pronti a dimettersi domani, se serve. Noi infatti non concepiamo la politica come occupazione di posti. Non tiriamo a campare, vogliamo cambiare. Non ci basta uno strapuntino, vogliamo la politica

Quasi quasi ci credevo anche io.

E nel frattempo gli italiani muoiono di fame.

E al Governo pensano solo a richiuderci in casa. Questa volta in maniera definitiva, mi sa. Ma non hanno neanche il coraggio di dircelo, questi pusillanimi. Una nuova puntata del “decreto” era prevista ieri sera. Ma forse oggi, però con decorrenza lunedì. E l’Italia diventerà nuovamente tutta rossa. Speriamo che non lo diventi del colore del sangue.

Per chiosa abbiamo il Ministro Speranza (sul quale il Lombroso avrebbe potuto scrivere un trattato) che esorta gli italiani a fare acquisti (magari utilizzando la trappola del cash back) però non tutti nello stesso posto. Vorrà dire che prima di comprare le mutande chiamerò tutti i miei amici per sapere se andiamo nello stesso negozio.

 

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