Sciogliete Fratelli d’Italia!

Questioni di equivoci e sostituzioni

Provenzano

Provenzano vuole lo scioglimento di Fratelli d’Italia. Non il boss mafioso Zu Binnu, ma il vicesegretario del PD.

Ha fatto capire tra le righe che l’assalto alla CGIL era orchestrato da un movimento neofascista. Non Forza Nuova, ma Fratelli d’Italia.

Purtroppo l’avevamo anticipato che il mes culpa non richiesto di Giorgia Meloni sul fascismo sarebbe stato un boomerang.

I Pdini ne hanno immediatamente approfittato. Con suadenti equivoci e suggerite sostituzioni.

Accostare Fratelli d’Italia agli scontri di sabato

L’occasione era ghiotta: generalizzare sulla origine dei manifestanti No Vax e No Green Pass Ed evocare il ‘pericolo nero’.

In una volta, demonizzare sia chi si oppone ad un uso quantomeno giuridicamente spregiudicato del salvacondotto vaccinale e togliere di mezzo il partito più in crescita del campo avversario. Peraltro l’unico guidato da una donna.

Provenzano, non il DJ, ma il vicesegretario del PD, è stato chiaro. Condannando il fascismo strisciante, non quello di Castellino, ma della Meloni.

Questione di equivoci volutamente cavalcati.

Ieri Meloni aveva un’occasione: tagliare i ponti con il mondo vicino al neofascismo, anche in Fdi. Ma non l’ha fatto”.

E stigmatizza le dichiarazioni della leader Fdi, pronunciate nelle scorse ore a margine dell’incontro neofranchista di Vox, e in particolare quando ha detto: “Non conosco quale fosse la matrice” dell’assalto.

Una scelta, secondo il dem, per niente casuale.

Il luogo scelto e le parole usate sulla matrice perpetuano l’ambiguità che la pone fuori dall’arco democratico e repubblicano”, ha dichiarato.

In questo modo Fdi si sta sottraendo all’unità delle forze democratiche e repubblicane contro i neofascisti che attaccano lo Stato. Un evidente passo indietro rispetto a Fiuggi“.

Il gioco degli equivoci e delle generalizzazioni è così scoperto: evocare fascismo e franchismo per sbarazzarsi di un avversario, in linea con il metodo Zan.

Approfittare di una debolezza della Meloni per richiamare Fiuggi e lo spettro ingombrante di Fini, facendo capire che le scuse della Destra non saranno mai abbastanza.

Che pensi lui agli scheletri nell’armadio del PD erede del PCI, alle strizzate d’occhio a Cuba, alle raccolte di firme per liberare i brigatisti ed i terroristi rossi.

Quello sì pone una forza politica che non lo abiura fuori dall’arco costituzionale e dalla competizione democratica.

 

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