Scanzi, Morra e Boldrini: la mela avvelenata della sinistra

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Scanzi, Morra, Boldrini. Un sinistro trio recentemente assurto agli onori della cronaca. Scanzi, eterno innamorato di se stesso, perché si è fatto fare il salvifico vaccino aggirando furbescamente le regole vigenti.

Morra, esemplare prototipo del «lei non sa chi sono io!», perché è corso ad insultare i medici della ASL di Cosenza colpevoli di non aver dato la precedenza ai suoi parenti nella lista delle vaccinazioni.

Boldrini, nota paladina del femminismo di maniera, impegnata a modificare al femminile il lessico italiano, perché si è rifiutata di pagare la domestica e perché i suoi ex assistenti hanno denunciato i maltrattamenti riservati a tutte le donne sue collaboratrici.

Un sinistro trio, insomma, che ha rivelato un insieme di comportamenti improntati a: arroganza, presunzione, cinismo sociale, familismo amorale, senso di superiorità, ostentazione del proprio status e del proprio potere. Per carità, nulla di nuovo. Sono tutti deprecabili comportamenti che rientrano purtroppo nell’italico malcostume, e che appartengono di diritto alla categoria dei maleducati.

Vittime della loro ipocrisia

Solo che il suddetto trio, essendosi sempre presentato in pubblico con una immagine completamente diversa, ha finito col rimanere vittima della propria ipocrisia. Li ricordiamo tutti i pomposi sermoni di Scanzi – Morra – Boldrini, sempre pronti a salire in cattedra per impartire lezioni a destra e a manca (anche se in verità più a destra che a manca).

Col tono saccente di chi si ritiene portatore del “Bene” e del “Giusto”, hanno continuamente spacciato moralismo un tanto al chilo, propagandando un umanitarismo retorico tanto spudorato quanto opportunistico nella difesa di sordidi interessi.

Il tutto, ovviamente, in nome dei sacri principi del Politicamente Corretto. Si sono però dimenticati che, in ogni storia, la Nemesi è in agguato. E la Nemesi, infatti, li ha puniti esibendoli al pubblico scherno. Per cui non ci rimane che stendere un pietoso velo su di loro. Non li prendevamo sul serio prima, a maggior ragione ora. Detto questo, c’è da considerare un aspetto che potremmo definire di natura antropologica.

Perché i singoli comportamenti di Scanzi, Morra e Boldrini sono in realtà rivelatori di un più generale atteggiamento “culturale” dell’odierna Sinistra italiana. Fatto di disprezzo verso il popolo, verso la piccola gente, verso gli umili e gli ultimi. Verso cioè quelle classi di persone che un tempo la Sinistra diceva di voler tutelare ed emancipare socialmente.

La Sinistra disprezza proprio il popolo e si perde nel proprio riflesso

Com’è potuto accadere un tale rovesciamento di ruolo? In attesa di studi seri sull’argomento, possiamo solo azzardare ipotesi. Ed una delle ipotesi è che la Sinistra si guarda troppo allo specchio della sua ideologia del momento. Perdendo di vista la realtà, il mondo nella sua concretezza.

E così, come la malvagia regina che nella fiaba di Biancaneve si rimirava in uno specchio pronto a dirle ch’era la più bella del reame, la Sinistra italiana si sente appagata dal riflesso della propria immagine. Immagine che lei stessa ha ideologicamente creato e che però la sta divorando; assorbendola completamente, distaccandola dalla realtà delle cose e allontanandola dalla verità della vita e del mondo.

Ed ecco allora che i deboli e i poveri non sono più gli Italiani in miseria o ammalati o prigionieri della pandemia, bensì genti storicamente o geograficamente distanti. Come i clandestini diretti sulle nostre coste, individui talmente lontani dalla concreta realtà della vita quotidiana da apparire come figure retoriche.

Quasi irreali, e perciò facilmente rivestibili di buoni sentimenti. Così come, attenzione!, facilmente sfruttabili in tutti i sensi. A differenza invece di una domestica o di un assistente: presenze, queste sì concrete e vicine, che per il lavoro svolto pretendono giustamente ciò che è loro dovuto.

Perché solo ciò che è lontano o irreale può essere sempre falsificato o strumentalmente sovrapposto alla realtà vera. Ed ecco allora che le donne ricevono più attenzione quando sono attrici (e per giunta americane) del “Me Too” anziché semplici lavoratrici italiane. Costrette magari in condizioni di inferiorità per via delle discriminazione di genere.

Perché Ius Soli e voto ai sedicenni sono la priorità del PD

Tutto ciò spiega forse perché Letta abbia voluto indicare nello ius soli e nel voto ai sedicenni le priorità del Pd: e questo in una Italia ingabbiata dall’emergenza sanitaria e stravolta dalla più drammatica crisi economica e sociale della sua storia!

Potrà mai questa Sinistra rompere lo specchio ideologico, nel quale continua a riflettersi, per tornare finalmente a guardare la realtà? Non lo so. So solo che la sua immotivata presunzione di essere eticamente ed intellettualmente superiore -e quindi migliore di altri- è divenuta francamente insopportabile.

Perché alla falsità c’è un limite. Specie laddove si tenta di falsificare l’intera realtà.  Poco sopra abbiamo citato la fiaba di Biancaneve. Dove, come sappiamo, una brutta e cattiva strega porge alla protagonista una mela avvelenata. Ebbene, oggi la Sinistra moralmente abbrutita e intellettualmente subdola tenta anch’essa di offrirci un frutto mortale il cui veleno consiste nella fuga dalla realtà. Rifiutiamolo.

 

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