Scacchi razzisti perché “il bianco muove per primo”. La follia dilaga

SCACCHI

Scacchi razzisti – Non c’è fine all’isteria dei Black Lives Matter. Oggi tocca agli scacchi. Razzisti maledetti. Il colore nero è discriminato dalla regola secondo la quale «il bianco muove sempre per primo». Possibile che nessuno se ne fosse mai accorto. Una discriminazione così evidente…

La connessione con la morte di George Floyd non esiste, ma antirazzismo ormai fa rima demenzialismo.

Tutto nasce da un tweet dell’economista John Adams. Adams. L’uomo è stato portavoce della Federazione australiana degli scacchi e la settimana scorsa è essere stato contattato dall’Abc di Sydney per commentare la «controversia razziale» legata al gioco di strategia.

«Ho appena ricevuto una telefonata da un produttore della Abc Sydney in cerca di un commento sul gioco degli scacchi! – twitta l’economista – L’Abc si è fatta l’idea che gli scacchi siano RAZZISTI, dato che il bianco muove sempre per primo».

Sul tema si è espresso anche Anatoly Karpov. Leggenda russa della scacchiera. Il campione ha commentato: «È iniziato un periodo di follia totale». «Cosa c’entra (il razzismo) con questo gioco secolare?». Sulla questione è intervenuto Garry Kasparov. Il campione dei campioni. Dagli Usa ha causticamente suggerito alla Abc australiana di giocare a Go (un altro gioco da tavolo strategico per due giocatori di origini cinesi), dove il nero muove per primo.

La psicosi antirazzista aveva già colpito il gioco nel 2019. Due giovani campioni di scacchi, infatti, pubblicarono il video di una partita iniziata con la mossa del nero. «Abbiamo infranto una regola degli scacchi oggi, per cambiare le menti domani».

Perché non giocate a Black Jack e la fate finita una buona volta di tormentare il mondo?

 

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