Salvini indagato. Era già tutto previsto

Costituzione della Repubblica Italiana, Art. 52: La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino. 

Già questo primo comma dovrebbe mettere tutto a tacere, ma invece è cosa nota e ricorrente che, quando un leader politico non di sinistra prende troppo campo, diventa così forte che i naturali avversari politici non possono fare nulla, interviene il partito delle toghe a rimettere a posto lo stato naturale delle cose. 

Il Ministro dell’Interno Matteo Salvini non ha fatto altro che esercitare le sue funzioni: ha bloccato una nave (la Diciotti) carica non di rifugiati come molti i nostri amici dalle rosse magliette vogliono farci credere, ma di irregolari senza documenti che volevano passare i nostri confini. 

Senza stare a scomodare il Piave, mi pare che la difesa dei confini sia prerogativa assoluta del Viminale. Tranne quando a invaderci siano i giannizzeri francesi del golden boy Macron. In quel caso è lecito: lui è un illuminato progressista, mica un nazifascio come Salvini. Tranne poi fare manganellare i gilet gialli manco fossero tornati gli squadristi. 

Era già successo con Berlusconi: la politica non riusciva a scalzarlo e allora entra in campo il partito delle toghe. I vecchi rimedi funzionano sempre

Questo giro siamo arrivati addirittura al paradosso che il Tribunale dei Ministri di Catania smentisca la Procura della Repubblica. Pubblico pagante in delirio. 

Ovviamente i soliti nani e ballerine sono subito scesi in pista: Grasso e Ginostrada non hanno perso occasione. Sto aspettando la BoldrinA. Magari coloro che al tempo salirono addirittura sulla nave con spirito umanitario, farebbero bene a fare un giro dai terremotati del centro Italia che hanno dovuto affrontare un altro sgombero perché le casette-lager in cui sono costretti a vivere sono piene di vermi. Ma un disgraziato italiano mica fa notizia

Questa volta però la situazione è veramente grave (da alcuni punti di vista) perché il tentativo di destabilizzare il Governo non arriva solo dall’interno, ma persino da Strasburgo dove quelli che hanno abbandonato la missione Sophia, o che ci hanno invaso per respingere i migranti dal loro territorio, quelli del patto di Aquisgrana di carolingia memoria, vorrebbero schiacciarci la testa. Ma del resto a maggio si vota.

Il Piave mormorò!

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