Salva Impresa: la proposta di Conflavoro per tutelare chi costruisce il futuro dell’Italia

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Salva Impresa: la proposta di Conflavoro per tutelare chi costruisce il futuro dell’Italia

Conflavoro, storica e autorevole confederazione delle piccole e medie imprese italiane, si conferma punto di riferimento imprescindibile per chi ogni giorno costruisce il futuro del Paese.

Con la proposta “Salva Impresa”, l’associazione va oltre la semplice denuncia delle difficoltà: offre un progetto concreto, capace di tutelare chi lavora con passione e ingegno, affrontando le sfide di un contesto economico sempre più complesso

È un segnale di serietà, visione e responsabilità, un invito a considerare l’imprenditore non come un semplice contribuente, ma come pilastro della società.

Il primo asse della proposta riguarda la riforma della cassa integrazione. Conflavoro propone un modello innovativo, non più visto come semplice ammortizzatore sociale, ma come strumento attivo di protezione del lavoro e di sostegno alla produttività.

Lo Stato, secondo la confederazione, deve affiancare le imprese nel mantenere i lavoratori in azienda, evitando chiusure e licenziamenti, e trasformando così la cassa integrazione in leva strategica per la continuità economica

È un cambio di prospettiva che valorizza la dignità del lavoro e la responsabilità dell’impresa.

Il secondo punto tocca la liquidità, cuore pulsante di ogni attività imprenditoriale. Conflavoro chiede risorse immediate e accessibili, senza le consuete complicazioni burocratiche, affinché le imprese possano onorare debiti verso fornitori, recuperare margini operativi e rilanciare la produzione. In un contesto in cui i flussi finanziari sono spesso bloccati, questa misura rappresenta non solo un sostegno economico, ma una boccata d’ossigeno per centinaia di migliaia di imprese che costituiscono la spina dorsale del Paese.

Il terzo pilastro della proposta affronta un tema delicato: il rischio imprenditoriale. Conflavoro suggerisce di estendere una tutela simile alla NASpI dei lavoratori dipendenti anche agli imprenditori

Si tratta di un gesto di giustizia sociale, che riconosce agli imprenditori il valore del loro impegno e la necessità di protezione quando l’avventura economica si rivela troppo rischiosa.

È un approccio che umanizza il ruolo dell’imprenditore, considerandolo non solo come creatore di ricchezza, ma come cittadino che merita sicurezza e dignità.

Questa iniziativa nasce da una confederazione che oggi rappresenta oltre 90.000 imprese e che ha recentemente ottenuto il riconoscimento ufficiale del Ministero del Lavoro come associazione datoriale maggiormente rappresentativa a livello nazionale

Roberto Capobianco, presidente di Conflavoro, lo ha spiegato con chiarezza: il modello attuale di welfare non è più sostenibile, le ore di cassa integrazione sono aumentate, il peso sulle casse pubbliche cresce, mentre produttività e competitività rischiano di diminuire.

La proposta Salva Impresa non tutela solo le aziende, ma restituisce speranza e futuro a chi contribuisce ogni giorno al benessere economico del Paese

Da un punto di vista politico, l’iniziativa di Conflavoro assume un significato profondo. Da un lato, è una richiesta pragmatica per interventi immediati a salvaguardia del tessuto produttivo; dall’altro, è un messaggio forte al legislatore: servono riforme più coraggiose, un welfare moderno e un riconoscimento del valore dell’impresa come risorsa nazionale.

Trattare l’impresa con rispetto e tutela significa rafforzare l’intero sistema economico e sociale

La proposta Salva Impresa rappresenta dunque un invito a guardare all’Italia con occhi nuovi, valorizzando chi rischia ogni giorno per mantenere viva l’economia.

Il governo ha davanti a sé l’opportunità di trasformare un progetto concreto in una svolta reale, salvaguardando imprese, posti di lavoro e fiducia collettiva.

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