Rossi autorizza attività motorie, Conte minaccia ma non impugna

Il Presidente della Regione Toscana ai ferri corti con il Premier anche sulle seconde case

Rossi

Rossi e Conte hanno visioni diverse su attività motorie all’aperto e spostamenti verso le seconde case, e non fanno mistero delle loro visioni opposte.


Attività motorie a piedi ed in bicicletta consentite in Toscana dal 1^ Maggio

Mercoledì il governatore Enrico Rossi ha emanato un’ordinanza che concede dal 1 maggio la possibilità di passeggiare e andare in bici in tutto il territorio comunale di residenza. Con i figli, da soli o con chi risiede sotto lo stesso tetto.

Ma per Conte, invece, non c’è spazio, per scelte regionali autonome, sottolineando alla Camera: “Nessun Paese ha riaperto tutto insieme. Non possiamo permettere che gli sforzi compiuti risultino vani per imprudenze compiute in questa fase così delicata. Qualsiasi atteggiamento ondivago, come passare dalla politica del “chiudiamo tutto” al “riapriamo tutto”, rischierebbe di compromettere in maniera irreversibile questi sforzi. Non ci sarà un piano rimesso a iniziative improvvide di singoli enti locali, ma basato su rilevazioni scientifiche”.

Il rischio di vanificare gli sforzi

Il premier Giuseppe Conte ha ribadito che la ripresa, l’apertura totale delle attività produttive, deve essere graduale per evitare che la fase 2 coincida con una recrudescenza dei contagi per il Coronavirus.

Ha affermato “Lo dico in maniera chiara, a costo di apparire impopolare. Il governo non può assicurare in modo immediato il ritorno alla normalità. Siamo ancora dentro la pandemia, non ne siamo usciti. Il 4 maggio è il primo passo fondamentale e necessario affinché tutto il Paese possa incamminarsi sulla strada di una conquista di una vita serena: questa fase sarà di convivenza con il virus e non di liberazione dal virus”.

E proprio sull’attività motoria, motivo del contendere con la Regione Toscana, Conte ha detto: “Nei prossimi provvedimenti le famiglie devono avere lo spazio che meritano. Sarà cruciale preparare e sostenere progetti territoriali, tutelando anche il diritto al gioco, all’attività motoria, senza compromettere le norme di distanziamento sociale”.

Ma la Regione Toscana conferma la possibilità di passeggiate

Nel tardo pomeriggio del 30 aprile, fonti della Regione Toscana hanno però confermato che l’ordinanza emanata ieri da Rossi resta in vigore: l’ordinanza stessa, infatti, al momento non è stata impugnata dal Governo, e non pare intenzionato a farlo, nonostante i proclami del Capo del Governo.

Possibile, quindi, nel rispetto delle norme su mascherine e distanziamento sociale, passeggiare a piedi o in bici nell’intero territorio comunale di residenza (per i fiorentini, ad esempio, in tutta Firenze).

Divieto in Toscana di raggiungere le seconde case

Rossi, memore dell’esodo di fine febbraio di persone da altre regioni verso le seconde case soprattutto del litorale versiliese, all’entrata in vigore, lunedì 4 maggio, delle nuove disposizioni contenute nel decreto del 26 aprile 2020 vuole dei chiarimenti.

Ad oggi parrebbe infatti possibile spostarsi tra Regione e Regione anche per rientrare in luoghi di residenza, dimora o domicilio, concetti troppo vaghi, al pari di quello di “congiunti” (qui l’approfondimento) , che permetterebbero di raggiungere le seconde case, luoghi giuridicamente ove eleggere legittimamente domicilio. O dove componenti della famiglia hanno la residenza ufficiale.

Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha scritto quindi al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte per chiedere che nelle prossime ore il governo espliciti, con un intervento chiarificatore, il divieto di rientrare nelle seconde case utilizzate per vacanza come già previsto dall’art. 1 lett. a) del DPCM 10 aprile 2020.

All’invio della lettera ha fatto seguito un’interlocuzione informale con Palazzo Chigi.

Il presidente Rossi ha sottolineato che la questione delle seconde case è particolarmente rilevante per la Toscana. Solo in provincia di Massa – Carrara, nella prima settimana di diffusione del Covid-19, il 25% dei primi quindici casi registrati proveniva da fuori regione.

Qualora il governo non dovesse intervenire, il presidente Rossi ha anticipato che si avvarrà dei poteri previsti, che gli permettono di emanare divieti più restrittivi di quelli previsti dal Governo centrale,  emanando un’ordinanza restrittiva.

I passi salienti della lettera di Rossi al Governo

Il Presidente Rossi sottolinea nella lettera come, in merito al divieto di spostamento tra regioni a norma del “recente DPCM 26 aprile 2020, divieto viene meno in ipotesi di rientro di un soggetto presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, rientro in ogni caso consentito.

Tale dizione si presta ad essere applicata nel senso di permettere alle persone di recarsi anche nelle seconde case di vacanza, in quanto il richiamo all’abitazione ricomprende tutte le fattispecie abitative, comprese quelle saltuarie e non stabili.”

La suddetta conseguenza appare molto pericolosa, – continua Enrico Rossi – essendo quella che, a marzo, ha determinato la più ampia diffusione del virus, anche in alcune province della Toscana.
Chiedo pertanto di intervenire specificando che il rientro previsto dalla nuova disposizione è vietato con riferimento alle seconde case utilizzate per vacanza.
In mancanza di un intervento chiarificatore, ritengo di dovermi avvalere della facoltà di intervenire con un’ordinanza restrittiva e dunque conforme ai poteri di cui all’art. 3 del D.L. n. 19/2020.

Leggi anche: https://www.adhocnews.it/fase-2-il-conte-giuseppe-reintroduce-la-servitu-della-gleba/

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