Ricorre il compleanno di Benito Mussolini, Facebook censura tutto. Nell’Era 2.0 la storia è severamente vietata

Benito Mussolini nasceva oggi, il 29 luglio, del 1883. Un uomo che ha segnato la storia d’Italia come nessun altro. Nel bene e nel male. Perché i due aspetti non possono essere ignorati, esistono entrambi, innegabilmente. Una figura incredibile, in grado di accendere gli animi ancora oggi, a distanza di 74 anni dal suo brutale assassinio

Forse la grande pecca degli italiani resta la divisione netta, ed oziosa, tra chi lo detesta e chi lo idolatra. Siamo ben lontani dal compiere un’analisi storica scevra da faziosità endemiche. Non è un caso se la miglior biografia sul Duce, quantomeno la più onesta ed equilibrata, l’ha scritta uno straniero: “Mussolini” del francese Pierre Milza. Scritta nel 1999. Un ventennio fa. Manco a farlo apposta.

Coloro che insistono a demonizzarlo non fanno altro che alimentarne il mito, mantenendo una polemica sempre aperta, sempre attuale. Nemmeno la tomba del fu Benito ha diritto di residenza senza le grida di allarme degli antifascisti del terzo millennio. E’ tardi, non ci arrivate proprio. Il fascismo è finito. E’ storia. Avete paura della storia? Fatevi vedere. Da uno bravo.

Il primato della mussolinifobia spetta però a Facebook. Zuckerberg è olimpionico della materia, ammesso che sappia chi era Mussolini. Nemmeno gli auguri al nonno passano dalle maglie del logaritmo orwelliano che tutto controlla, che tutto censura. Da buon censore è impari, ingiusto e non dà diritto di replica. Del resto i server sono al sicuro nella più grande democazia del mondo, gli USA. No, non è un errore di battitura. E’ la definizione corretta.

Se ne faccia una ragione Edda Negri Mussolini, che gli auguri al nonno su Facebook non li ha potuti fare. Il grande censore ha detto no, noi servilmente pieghiamo la testa. Del resto siamo una colonia americana. L’unico paese del mondo con 110 basi militari yankee su un territorio, il nostro, che nostro non è più. Carola Rackete docet. Entrate e servitevi, fate come se foste a casa vostra.

 

 

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