Resistenza a oltranza. Contro un fascismo che non esiste più

fascismo

La sinistra vuole resuscitare il fascismo. Gualtieri non ha amici migliori di quei quattro imbecilli che con il loro comportamento scellerato, hanno consentito di trasformare la campagna elettorale per le amministrative romane in una grande mobilitazione. Contro un tanto presunto quanto inesistente pericolo di ritorno al fascismo.

Dei programmi che portano avanti i due candidati praticamente non si sa più nulla. Della loro visione della città capitale d’Italia nell’immediato futuro neanche si parla. Tutto ciò che dovrebbe essere rilevante agli occhi dei cittadini per scegliere un sindaco non conta più nulla. Si parla solo dell’antifascismo. Quando invece non esiste più un regime fascista dominante.

Praticamente nella mente degli italiani si è insinuata l’idea assurda secondo la quale se a Roma prevalesse la destra rischiamo un ritorno alla dittatura. Che poi è quello che dicono sempre da anni. Per cercare di tagliare le gambe a tutti coloro che non gli vanno a genio.

Se, se se…

Se la Lega di Matteo Salvini diventa il primo partito alle europee si rischia un ritorno il fascismo. Se la Susanna Ceccardi diventa governatore ritornano le camicie nere, proprio nella rossa Toscana. Se Enrico Michetti diventa sindaco non avremmo più un primo cittadino ma un governatore in camicia nera, come ai tempi della buonanima. Addirittura un liberale come Berlusconi era rappresentato dalla sinistra come l’erede naturale di Mussolini.

Ricordo la battuta di un vecchio intellettuale che affermava, all’indirizzo di storici militanti di sinistra, che quando uno non la pensava come loro, ai loro occhi era sempre un fascista. Che poi atteggiamento più fascista di questo non potrebbero assumerlo i sinistrorsi. Ma il punto è un altro.

È che infondo l’incapacità, la nullaggine di grossa parte della sinistra e dei suoi amministratori, vengono relegati in secondo piano con la paura dell’uomo nero. Si invita la base a serrare i ranghi, turarsi il naso e votare contro qualcuno e non per qualcosa.

In questo soprattutto il Partito Democratico è l’erede della DC, non per gli ideali, i valori ed il sentimento diffuso tra gli italiani. Ma per la degenerazione consociativa e clientelare di questa nell’ultima fase della sua storia.

La sinistra ha fatto un gran servizio per se stessa, ma un bruttissimo servizio alla nostra democrazia trasformando l’avversario nel nemico. E quattro imbecilli scalmanati hanno fatto la sua fortuna.

 

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