Regionali: commento sui freddi numeri

bonaccini e borgonzoni

Elezioni Regionali –  Partiamo dalla disamina più facile: in Calabria (anche se molti si sono scordati che si votava anche lì), la coalizione di destra ha fatto saltare il banco con la Santelli che dà 25 punti percentuali al democratico Callipo (55% a 30%). Non c’è stata proprio partita. Interessante è vedere la distribuzione partitica dei voti in cui il PD è il primo partito con il 15%, seguito a ruota dalla trilogia di destra FI 12,6, Lega 12,2 e Fdi 11,1. M5S? 7,4%.

La parte da analizzare a fondo invece è l’Emilia Romagna. Anche i i 5S sono collassati su loro stessi non arrivando nemmeno al 5%. Quando si dice che alla fine il vuoto non premia.

Il dato secondo me più significativo è l’affluenza alle urne: oltre il 67% è un dato storico. E va analizzato con un massiccio ritorno al voto del centrodestra. Infatti, pur riconoscendo la vittoria di Bonaccini col 51,6%, la differenza non è così bulgara come alle passate amministrative: la Lega vola al 32% e la Borgonzoni (non proprio una candidata “forte”) riesce a guadagnare un interessante 43,7%.

Ma Zingaretti dovrebbe gioire moderatamente perché (sempre per i freddi, incontestabili numeri), Bonaccini ha vinto in prima persona e non come esponente di un partito. Bonaccini ha tolto il simbolo partitico dalla propria lista e a tutte le altre che lo appoggiavano. 17% percentuali di distacco col PD sono un campanello politico d’allarme molto importante. Specialmente considerato che siamo nella regione rossa per eccellenza e hai perso 10 punti. Ferrara, Parma, Piacenza, Rimini sono passate in mano alla destra.

Tra poco ci saranno le elezioni anche in Toscana, altro feudo ultrarosso. Vediamo se la destra ha voglia di vincere o se si accontenta (anche questa volta) di un buon secondo posto.

Finale governativo: il governo Conte bis scricchiola sempre di più, e questa volta non per la coalizione di CD, bensì per il vuoto pneumatico che stanno diventando i pentastellati. Già il PD aveva fatto la voce grossa, adesso li tiene proprio per le pa… 

E poi, caro Zingaretti, ringraziare pubblicamente le sardine… Senza di loro in effetti le possibilità si riducevano e di molto.

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