Regionali Basilicata   

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Regionali Basilicata

Due righe di commento sui risultati che pervengono dalla Basilicata

Non si tratta di sondaggi più o meno mendaci, più o meno orientati per orientare, qui è roba vera.

Ha vinto Bardi ma non ha vinto la coalizione di centro destra: al di là delle dichiarazioni formali i partiti di governo non possono essere troppo felici del risultato.

I numeri dicono che Bardi ha vinto con oltre il 14% dei voti ”centristi”, cioè di Calenda (7.5%) e di Orgoglio Lucano (formazione locale che fa capo a Renzi, col 7.2%): se si fossero schierati a sinistra, come per esempio in Abruzzo, la frittata era probabilmente fatta.

Anche se l’avverbio (probabilmente) è sempre d’obbligo in questi casi perché non è detto che i consensi restino uguali sia che il leader scelga uno schieramento o lo schieramento opposto.

Comunque la coalizione di centrodestra ha portato a casa meno del 40%: poco d ridere!

Però l’armata Brancaleone del populismo e del sinistrismo uniti ha portato a casa poco di più (42%).

Quanto ai singoli partiti non fa più notizia l’ormai consueto crollo del M5S che piomba dal 25% del 2022 al 7,7% di oggi.

Il M5S non ha mai ottenuto grandi risultati nelle elezioni locali. Non dispone di credibili rappresentanti territoriali. Con le debite eccezioni si tratta prevalentemente di soggetti politicamente ai margini, membri dei consueti comitati del no, con poca arte e meno parte: in loco li conoscono e non li votano.

Il secondo capitombolo, anche questo ormai consueto, è quello della Lega per Salvini premier: la disinvolta “campagna acquisti” fatta da Salvini nel Meridione rivela i suoi piedi di argilla. Senza progetto e solo con i capitani di ventura non c’è consolidamento di consenso.

Cresce poco FDI, ottiene poco il PD, cresce molto FI.

Il Centro “programmatico” (FI, Azione, Italia Viva) va oltre il 27%:

che la gente torni ad aver voglia di quel centrismo composito che per decenni ha guidato l’Italia sotto lo scudo crociato della DC?

In Italia le estreme non hanno mai vinto

La costellazione DC aveva un legame di ferro: il timore del comunismo, all’epoca davvero incombente, altro che il “ritorno del fascismo” dei nostri giorni!

Con il patteggiamento di Moro che riteneva vincente il Comunismo e la carismatica figura di Berlinguer, ci fu un rimescolamento nell’immaginario collettivo: col “comunismo dal volto umano” il PCI si spostava verso il centro. Il crollo dell’Unione Sovietica tolse il timore del “fraterno aiuto” dell’Armata Rossa inflitto ai Paesi satelliti all’URSS.

L’esodo dei democristiani di sinistra nel PDS/DS/PD fece il resto: da tempo il PD è partito di CENTROsinistra.

L’avvento della signorina Schlein col suo massimalismo, la priorità ai massimi sistemi, le prospettive anziché il quotidiano, riporta il PD verso le estreme dove trova il cinico populismo dei grillini che spremono qualunque limone: Conte fa e disfa progetti giorno per giorno e li adegua alle altrui debolezze.

Ma alla fine la somma di loro voti regionali torna sotto il 30%

In Sardegna, Abbruzzo e Basilicata Conte non è andato oltre il 7.5%, ma detta l’agenda alla Schlein che è a capo di una rissosa coalizione chiamata PD, mentre Conte gestisce una tribù non impegnata su progetti che non ha, obbediente e disciplinata per non “perdere il posto”. Conte ha più carte in mano di Schlein.

Non così nel centrodestra, dove FdI nell’immaginario collettivo (al netto dei disperati tentativi di etichettature strumentali della sinistra: il neofascista) è da tempo approdata al CENTROdestra.

 Di FI abbiamo detto: la sua crescita potrebbe indicare una voglia di Centro

il partito più turbolento è la Lega per Salvini premier che però sta tirando le cuoia e al dissenso esterno aggiunge problemi interni: più di tanto non preoccupa e soprattutto non determina.

Vedremo alle europee; quello che oggi pare certo è la mancanza di pericoli per questo governo almeno nel futuro di medio periodo: potrà quindi continuare nel suo difficile tentativo di picconare sia le vecchie fortezze della sinistra sparse dovunque a presidio di egemonie finalmente in bilico sia le nuove trovate dei grillini.

 

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