Recovery Fund: Conte ha vinto un guinzaglio ben saldo in mano tedesca

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Recovery Fund – Giuseppi Conte è tornato stremato dalla riunione chilometrica per l’approvazione del tanto vituperato Recovery Fund. La voglia di mantenere la propria posizione dominante rispetto alla popolazione italiana lo ha praticamente soggiogato al potere della troika.

Mi pareva strano che una tizia come la Merkel, che mai ha avuto un occhio di riguardo per l’Italia, avesse deciso di aprire i cordoni della borsa in maniera così generosa. Non sono in grado di entrare nei dettagli tecnico/economici del Recovery Fund. Non è onestamente il mio mestiere e non ho la documentazione adeguata neanche se volessi studiarla.

Quello che voglio analizzare è invece l’aspetto politico: agli occhi di gran parte della nazione, Conte è uscito vincitore ed è ritornato in patria con un bel gruzzolo di soldi a nostra disposizione. Scusate: a loro disposizione.

La posizione politica di Conte e del governo tutto era decisamente compromessa. Sondaggi a picco, centrodestra in ascesa: gente stanca di incompetenza e pronta a tornare alle urne, non per le regionali, ma per cercare di dare un governo nuovo al Paese.

Proprio le elezioni regionali avevano preso una piega decisamente sfavorevole alla combriccola rosso-gialla a tinte sempre più rosse.

Ed ecco il colpo da maestro. Ma non di Conte. Della Merkel in prima battuta, e di tutta quell’Europa istituzionalizzata alla finanza germanica che vedeva l’avanzata “sovranista” italiana come Belzebù.

Il Recovery Fund è la vittoria di Pirro

La “vittoria” italiana dovrebbe portare ad una stabilità governativa tale da arrivare a fine legislatura senza troppi scossoni. Ed in questo modo evitare che ci possa essere uno strappo elettorale che metterebbe in difficoltà la stabilità governativa europea. Saldamente nelle mani di Germania e Francia.

L’Italia è un paese troppo importante per farlo andare controcorrente, portandosi dietro anche tutti i piccoli che in questo momento sono schiacciati sotto lo stivale teutonico. Meglio tenere gli italiani al guinzaglio, dando loro anche un po’ di corda (in questo caso quattrini) e, come fedeli cagnolini, portarli a spasso nel giardino europeo.

Ci hanno messo una mascherina, anzi più propriamente un bavaglio. Come Conte lo ha messo fisicamente agli italiani, l’Europa l’ha messo all’Italia.

Il problema di Merkel e Co. (e anche il nostro, a dire il vero) si chiama Movimento 5 Stelle, che anche oggi, votando assieme al centrodestra su un emendamento al MES presentato dalla Lega, hanno messo in crisi quell’armata brancaleone che è l’accozzaglia dell’attuale governo.

 

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