Recensione Serie tv: american crime story, l’assassinio di Gianni Versace

Recensione Serie tv: american crime story, l’assassinio di Gianni Versace

Seconda stagione della serie tv American crime story, che dopo aver analizzato le vicende di O.J. Simpson, questa volta tocca all’omicidio di Gianni Versace, il noto stilista Italiano ucciso davanti alla sua villa da un serial killer misterioso. La serie è composta da 8 episodi di circa 40 minuti circa che mettono in evidenza ogni aspetto che sta dietro a questo tragico evento del 1997. Più volte la produzione tende a precisare come i fatti sono tratti da fonti vere e solo i dialoghi non sono certamente fedeli. Tutti i personaggi sono analizzati sotto ogni aspetto con un occhio in particolare rivolto al serial killer di cui la serie televisiva va a ripercorrere anche gli omicidi precedenti.

Dato che conosciamo già chi è il killer e chi è la vittima si potrebbe pensare che non ci sia nessuno spunto d’interesse nel vedere gli episodi, ma un sapiente uso di flashback e una trasposizione veramente fedele dei personaggi e dei fatti rende ogni singola puntata molto attraente e coinvolgente, proprio come un film giallo in cui lo spettatore arriva ad incastrare ogni pezzo di puzzle minuto dopo minuto. Inizialmente questi continui flashback distraggono molto ma con il passare dei minuti si nota la bravura dei montatori e di come si arrivi al movente con molta accuratezza e sapienza cinematografica. Come ho anticipato c’è stato inoltre una certosina cura nei dettagli tanto che anche  gli attori sono molto fedeli ai personaggi reali di questa storia.

Nel cast spiccano i nomi di Penelope Cruz e Ricky Martin ma il lavoro di fino è stato fatto su Darren Criss, che interpreta il serial killer, che veramente fa impressione se paragonato al personaggio reale. Questa seconda serie mi è piaciuta tantissimo ed anche se alcune critiche sono state pesanti, io mi sento di dare un ottimo voto a questa produzione che è tecnicamente fatta bene e soprattutto rimette in evidenza una storia triste ma allo stesso tempo anche violenta di un’America che solo con la morte di un personaggio famoso si è messa in moto alla ricerca di un serial killer pericolosissimo. Mi sento di consigliarla, io mi ci sono appassionato. Buono.

VOTO:7

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