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Recensione fumetto: Dylan dog 402, Il tramonto rosso

Come nel precedente albo, la storia è praticamente un restyling di un soggetto storico di Dylan dog

di Redazione
22 Aprile 2020
In Relax
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DYLAN DOG 402 IL TRAMONTO ROSSO
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Recensione fumetto: Dylan dog 402, Il tramonto rosso

Secondo albo della “rinascita” di Dylan Dog in questa nuova collana targata 666.

Il precedente numero non mi aveva entusiasmato ma non posso negare che il primo impatto con il Tramonto rosso è positivo: ai disegni c’è ancora il grandissimo Roi.

La vena creativa e il tratto che contraddistinguono il suo disegno va perfettamente d’accordo con il nuovo look di Dylan.

La storia segue la trama con cui si era concluso il precedente albo.

Dopo aver sconfitto la minaccia di una eventuale epidemia di zombi, l’indagatore dell’incubo decide di partire insieme alla sua cliente ed al nuovo assistente Gnaghi, verso il paese dove tutto è iniziato: Undead.

Già l’accoglienza non sarà delle migliori, ma soprattutto ad aspettarli ci sarà il dottor Xabaras.

Come nel precedente albo, la storia è praticamente un restyling di un soggetto storico di Dylan dog.

Per i lettori storici questo Tramonto rosso subisce poche variazioni alla trama originale.

Le uniche sono quelle della vita passata di Dylan che devo ammettere un po’ mi hanno destabilizzato.

Questo nuovo ciclo vede il nostro protagonista molto più informato da un punto di vista cinematografico con citazioni da cult movie del passato.

Mentre la mancanza di Groucho si sente maledettamente. Per quanto utile e simpatico, il nuovo assistente non è al livello del sosia di Marx.

Può sembrare strano ma si sente molto la sua mancanza, spezzava la monotonia della lettura e spesso strappava un sorriso.

Sul finale Roi lascia il posto a quello che anticipa il numero prossimo che mixerà nel nuovo contesto il glorioso albo di Jack lo squartatore.

Incrocio le dita perché questa minestra riscaldata e rifatta con condimenti diversi mi sta un po’ facendo cadere le braccia.

Dylan Dog non si merita questo trattamento da personaggio bollito che ha bisogno di un restyling.

E’ dura ammetterlo ma anche questo albo non mi ha dato emozioni. Modificare il passato di Dylan su un soggetto già letto non mi va bene.

Si salvano solo i disegni di Roi. Insufficiente.

VOTO: 5

LEGGI ANCHE: https://www.adhocnews.it/recensione-film-gemini-man/

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Tags: DYLAN DOGIL TRAMONTO ROSSO
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