Recensione Fumetto: Dampyr, l’amica mortale

Recensione Fumetto: Dampyr, l’amica mortale

numero 236 

Per la prima volta affronto la lettura di questo fumetto edito dalla Bonelli e sul mercato dal 2000 dopo una breve apparizione nel 1997. Harlan Draka , è un Dampyr, ovvero un figlio di un vampiro e di una donna umana, tale razza ha poteri particolari che possono essere utili in ogni circostanza, anche in zone di guerra. In questo albo se la deve vedere con i mostri che sono dentro la sua amica Ann Jurgin e che sono pericolosamente tornati a causa del ricordo di una amica passata.

Il fulcro della storia è una scuola di danza, di quello in vecchio stile che già solo a descriverle mette paura. Un posto dove anche la maestra imponeva rigidità con metodi non proprio ortodossi. In un clima del genere la nostra Jurgin riuscì a scappare ma le conseguenze le sta pagando ancora adesso. Disegnato da Alessio Fortunato e scritto da Giusfredi, questo albo è veramente molto ben strutturato e piacevole da leggere.

Lo stile horror di Dampyr viene esaltato dalla storia ma soprattutto dalla palestra di danza tramutata in un scuola degli orrori. Le tavole sono fatte veramente bene con una particolare attenzione ai particolari. Il ritmo è buono e tutta la storia è scorrevole e veloce da leggere. Dampyr non mi ha deluso, un buon albo, senza grandi colpi di scena ma piacevole da leggere e da vedere. Fumetti horror non sono facili da leggere e spesso cadono nel banale. questo albo non trasmette novità ma al lettore trasmette alal perfezione il disagio del passato che si ripercuote nel presente. Accettabile.

VOTO: 6

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