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Razzismo a Firenze: il “dramma” di una giornalista del New York Times

di Paolo Sebastiani
22 Novembre 2018
In Attualità
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Razzismo a Firenze: il “dramma” di una giornalista del New York Times
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Dopo la commovente storia della ragazza di colore, ferita ad un occhio da un uovo lanciato da alcuni temibili estremisti xenofobi a Torino – poi rivelatisi: gli estremisti dei semplici deficienti che tiravano uova un pò a tutti da giorni, la ragazza una tesserata del PD in cerca di notorietà – stavolta è il turno della giornalista made in USA, che di ferito non ha un occhio, ma il cuore. 

Teatro del dramma, Firenze. La città è notoriamente abitata da una tribù indigena non avvezza agli allogeni – del resto quest’anno a Firenze ne sono transitati solo 20 milioni… 

Nicole Phillip ci racconta il suo dramma in un articolo apparso sul New York Times. La giovane giornalista è talmente ferita che ha dovuto attendere ben 5 anni per aprirsi, che poi il tutto coincida con la xenomania dilagante in Italia, è sicuramente una mera coincidenza.  

Nicole nell’articolo ci spiega perché ha atteso un lustro per renderci partecipi del suo dolore – deve andare al matrimonio di un’amica a Lamezia Terme. 

Qualcuno nella Grande Mela magari poteva farle notare che prima di aprire bocca, avrebbe potuto dare un’occhiata all’americanissimo google maps. Avrebbe forse visto che Lamezia Terme è una cittadina di 70.834 anime (tutte sicuramente razziste, per carità) situata in provincia di Catanzaro, a 840 km da Firenze. Non generalizza per niente, la democratica-tollerante giornalista newyorkese.

«La gente per le strade di Firenze mi chiamava Michelle Obama, Rihanna o Beyoncé e i venditori di piazza Duomo mi gridavano dietro ‘cioccolata’» scrive affranta Nicole.

Scusate ma il razzismo dove starebbe? La prima è stata la first lady degli States per 8 anni, le altre due sono cantanti bellissime e plurimilionarie, quindi? 

Il Sindaco Nardella si è immediatamente attivato per scusarsi con il mondo intero per il dramma che i beceri fiorentini hanno fatto vivere alla povera studentessa d’oltreoceano. Di mettere in dubbio quanto affermato, dopo 5 anni, dalla signorina non se ne parla nemmeno – ovviamente. 

Da fiorentino, poi, vorrei che mi togliesse anche una curiosità: i famigerati venditori in piazza del Duomo, chi sarebbero? Perché in Piazza del Duomo ci sono i ragazzi africani (che vendono abusivamente souvenir vari) e i negozi di prestigiose griffe, fine.

Quindi, o gli africani sono razzisti con gli afro-americani, oppure qualche commesso si è fiondato fuori da una lussuosa boutique per chiamare Nicole ‘cioccolata’; in tal caso direi che il maggior indiziato è il negozio al civico 15R della piazza: Lind Chocolate Shop Firenze Duomo.

Tags: FIRENZEIN EVIDENZA
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