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Quando la tecnologia diventa violenza

di Alessandro Scipioni
28 Ottobre 2025
In Cronaca
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Quando la tecnologia diventa violenza

Negli ultimi giorni la giornalista e scrittrice Francesca Barra ha denunciato pubblicamente un episodio che la riguarda direttamente raccontando di aver scoperto che su un sito per adulti circolano immagini che la ritrarrebbero nuda.

Immagini che però non sono reali ma generate con l’intelligenza artificiale un deepfake accurato capace di far sembrare autentico ciò che non lo è un atto che lei stessa ha definito una violenza e un abuso contro la dignità personale perché dietro un file digitale c’è sempre una persona in carne e ossa che subisce le conseguenze di quella manipolazione

La notizia ha suscitato una forte ondata di solidarietà ma anche di riflessione perché dimostra ancora una volta come la tecnologia non sia mai neutra l’intelligenza artificiale è uno strumento potentissimo che può migliorare la vita delle persone creare nuove opportunità di lavoro di ricerca di innovazione ma può anche diventare un mezzo di distruzione morale e sociale se usato senza limiti e senza etica la ricostruzione digitale del corpo di una donna contro la sua volontà non è libertà di espressione non è gioco non è arte è una forma moderna di violenza che ferisce la reputazione e la libertà individuale

Francesca Barra ha voluto sottolineare che il problema non è la nudità in sé ma l’assenza di consenso perché il consenso è la base di ogni libertà personale e quando viene cancellato anche solo con un clic si apre la porta a un nuovo tipo di abuso invisibile ma profondo la polizia postale ha già avviato indagini sul sito segnalato ma il vero interrogativo resta aperto cosa succede quando la tecnologia supera la nostra capacità di controllarla

La tecnologia e il progresso non sono di per sé negativi e non devono esserlo ma è necessario ricordare che ogni strumento nelle mani dell’uomo richiede una morale alla base del suo utilizzo un principio guida che metta la dignità umana al centro altrimenti si finisce per dare all’essere umano una sorta di licenza di fare qualsiasi cosa e questo è profondamente sbagliato

L’intelligenza artificiale è certamente il futuro e non si può né si deve fermarla ma occorre definirne i limiti riconoscerne gli impieghi pericolosi per la privacy per la dignità e per la libertà delle persone e costruire un argine di responsabilità collettiva per evitare che la libertà di innovare diventi il pretesto per violare la libertà di essere sé stessi è un dovere morale e civile come lo è sempre stato per ogni altra rivoluzione tecnologica del passato solo che questa volta la posta in gioco è la nostra immagine la nostra identità e la nostra libertà

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Tags: DONNEFrancesca BarraIN EVIDENZAINTELLIGENZA ARTIFICIALEPRIVACY
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