Pupazzi di neve, il problema della cocaina in Italia

ph emmevi FILE DI ATTESA IN OSPEDALE PER RIFARSI IL NASO - COCAINA - FOTO ARCHIVIO (Agenzia: EMMEVI) (NomeArchivio: 31315a9d.JPG)

La società si evolve rapidamente, i ritmi sono vertiginosi, dobbiamo essere in forma, tenere il passo con la tecnologia, correre tutto il giorno come degli ossessi e non dobbiamo dare segni di cedimento. Nella corsa per rimanere a galla nella società liquida non è consentito perdere il passo. Dietro a questa facciata smart, si cela il vuoto di una logica di mercato che continua a riempirci di vuoti, senza pietà. 

 Per questo problema sembra esistere solo una soluzione rapida ed efficace, che promette miracoli: la Cocaina. 

Una società liquida, senza punti di riferimento, in cui l’uomo diventa un pupazzo – di neve. La cocaina, infatti, sembra essere diventata la panacea a cui molti, troppi, ricorrono. L’Italia quando c’è da vantare un primato negativo non si fa mai pregare, e anche in questo campo i risultati sono stupefacenti: 1° posto in Europa. Siamo dei campioni nell’anabolizzarci, nello scorso anno il 22% della popolazione tra i 15 e i 64 anni ha fatto uso di droga. 

Tanta roba, è proprio il caso di dirlo.

Un paese strano, il nostro. Siamo poveri come non lo eravamo dal dopoguerra, con il 10% della popolazione (6 milioni di persone) in stato di povertà, ma lavoriamo più ore degli altri europei, guadagnamo meno e, per tenere ritmi forsennati, un pò di soldi li investiamo in coca. Non fa una piega.

Gli effetti dannosi sono enormi. Non solo per la salute dei singoli. Il tessuto sociale si sfilaccia, isolando sempre più i singoli, rendendoli ancora più soli nella lotta quotidiana, più vulnerabili al candido richiamo della polvere bianca, con la sua faustiana promessa di togliere la paura e di trasformare in vincenti ego maledettamente fragili. 

Far sorgere sole dentro ognuno di noi è l’unico modo per far sciogliere i pupazzi di neve artificiale, che popolano questo clima natalizio.

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