A Cuba il governo ha sempre ragione. Può reprimere qualsiasi libertà, calpestare qualunque diritto, questo non riduce l’autorevolezza e la legittimità della compagine governativa del paradiso comunista.
Un sogno, un faro per tutti i compagni di ogni dove.
Il regno dell’abbondanza e della giustizia collocato non tra i ghiacci e le steppe, bensì ai Caraibi. Un luogo di incanto e di bellezza governato secondo le più belle aspiazioni dell’uomo.
Quindi perché difendere i diritti di chi dissente? Hanno il paradiso non possono lamentarsi e se lo fanno sono solo dei criminali.
Non esistono cubani che trovano ingiusto il governo sono tutti prezzolati e manovrati dall’estero.
Quant’è bello ed intellettualmente coerente predicare sul moderno eldorado e non viverci.
Cuba per tutti questi signori radical chic che ne vantano le lodi è una stupenda meta di vacanza, non è la realtà quotidiana. Coloro i quali gridano fascisti, parlano costantemente di abusi a chiunque non la pensi come loro non devono subire alcuna limitazione dal governo cubano.
La repressione se la beccano quei poveracci che devono vivere lì 365 giorni l’anno.
Cuba resta sempre una pistola puntata contro gli Stati Uniti da parte del mondo comunista, per quanto questo si sia sgretolato, almeno nell’immaginario collettivo.
Fidel Castro come sanguinario non può essere descritto, deve essere sempre un Davide contro Golia. Le vittime di Fidel Castro non contano nulla. Ed ora tutti questi ragazzi che sono in strada a soffrire ed a chiedere libertà e democrazia come al solito, come nel politicamente corretto sono figli di un dio minore, dunque per loro non c’è comprensione.
Di Cuba non si deve parlare
La cultura dominante e totalizzante degli eredi del ‘68 ha sempre avuto due pesi e due misure, nel giudicare le azioni dei governi come morti di serie A e morti di serie B nella storia, nonché regimi e regimi.
Già perché questi fantastici democratici che fanno tanta opinione e dottrina accademica non sono mai stati sinceramente contro tutti i regimi dittatoriali; loro sono contrari solo a quei regimi dittatoriali che non fanno riferimento ad ideologie a loro tanto care.
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