Gianna Nannini tratta i poliziotti come maiali. Nessun rispetto

Ho appena finito di vedere il video della nuova canzone di Gianna Nannini. L’aria sta finendo (brano bruttino, si vede che ha bisogno di fare cassetta). Ma anche il decoro mi pare che sia sulla buona strada. Infatti, nell’ultima fatica dell’ex regina dei ricciarelli, i poliziotti sono raffigurati con teste di maiale.

Oltre al cattivo gusto che sembra una questione nodale in questo periodo storico, io mi dissocio completamente e velenosamente da questa idea che la Nannini vuole trasmettere. Il disprezzo verso le forze dell’ordine che viene fuori da questo video è stomachevole.

Questo comportamento è tipico di una certa cultura “ACAB” di sinistra. Magari è reso più gentile, ma sempre becero, da quei radical-chic con conti in banca belli ciccioni, case a Capalbio ma rigorosamente murati nella loro ideologia mancina.

Quelli che “a morte le istituzioni”, che inneggiano al martire Carlo Giuliani. Che sputano sulle divise. Tranne quando subiscono un furto in casa e allora come li vogliono presto e tanti, i poliziotti. Dovete solo vergognarvi. Ipocriti!

La giustificazione debole della Nannini

“L’arte è uno stato indipendente” ha subito dichiarato Ms. Panforte. Certo, quando non sanno più che dire, questi fanfaroni succubi del politically correct, la buttano sull’arte. Dove pare tutto sia permesso. Io che l’arte la conosco e la seguo fin da bambino, vi posso assicurare che l’arte, quella vera, non ti permette tutto.

E poi questa storia della morte di George Floyd, pluripregiudicato, avrebbe onestamente stressato le mie stanche gonadi. Specialmente perché non è cosa di casa nostra. E che palle, Gianna!

I sindacati di polizia si sono subito fatti, giustamente sentire. Doveroso. Però, la realtà delle cose è che i poliziotti continueranno a fare il loro mestiere, sottopagati, con attrezzature insufficienti. Proteggendo anche chi li insulta continuamente come la strega delle copate Gianna Nannini.

Menomale che ci sono i poliziotti.