PD e media: storia di un regime totalitario

PD e media: storia di un regime totalitario. Se c’è una cosa che mette paura, è la fine della libertà di opinione, del pluralismo informativo, dell’Indipendenza di istituzioni come la scuola, l’universita’. Quando tutti serrano i ranghi intorno a un pensiero dominante, bisogna davvero avere paura.

L’ informazione

Il pluralismo informativo in Italia è veramente una chimera. Su tutte le grandi questioni, i media italiani si sono adeguati al pensiero dominante, negli ultimi quindici anni. Inizialmente, lasciando alcuni spazi minoritari ad altre opinioni, che oggi si sono sempre più ridotti. Tanto che ormai sembrano quasi trascurabili.

La cultura di sinistra ha gioco facile, nel far passare le sue battaglie ed anche nell’enfatizzare dei fatti, in realtà molto meno rilevanti di come presentati.

Per una scazzottata tra ragazzi fuori da una scuola, si è praticamente invocato il rischio del ritorno alla dittatura d nel paese, con un terrorismo mediatico impressionante. Eh sì perché la speculazione politica la si può capire. Il fatto che la maggior parte dei media si presti molto meno.

La tragedia di Cutro, è stata cavalcata in maniera indegna, con una speculazione sui morti e sul dolore dei familiari. Tutti.i media allineati in una narrazione unilaterale, che responsabilizza l’Italia nel suo complesso, più che gli scaffissi.

Oggi quelli che vanno in giro ad imbrattare gli edifici pubblici, invece diventano i nuovi eroi della nuova resistenza.

I salotti

Il tutto poi è reso possibile, perché l’egemonia culturale in realtà risponde al potere economico. Se qualcuno crede che questi intellettuali post sessantottini da salotto, lottino per la gente, è totalmente fuoristrada .  Molti sono solitamente esponenti privilegiati o fiancheggiatori di classi dominanti egemoni.

Affermava Montanelli in merito ai salotti italiani, che non sanno mai niente poiché sono frequentati dall’umanità più ignorante che esista al mondo.

Montanelli ha anche ragione quando, nel libro l’Italia della controriforma, descrive la figura dell’ intellettuale italiano creatosi nelle corti del rinascimento, come quella di un cortigiano. Sempre pronto ad appoggiare il potente.

Mascherare il vuoto

Il vero problema risiede in quello che c’è, o meglio che non c’è dietro alla cultura dominante. Quel riferimento di sinistra che è il PD, tipico apparato di potere, che viene mascherato come qualcosa di ideologico.

A Cutro  è successa una tragedia dovuta a due motivazioni: il tradimento dell’Occidente in Afghanistan che ha permesso il ritorno di talebani, che va addebitato a Joe Biden; e la pericolosità dell’affidamento delle vite di queste persone agli scafisti. Il primo è un progressista, i secondi godono del buonismo della sinistra nei loro confronti.

Le colpe del governo italiano sono praticamente inesistenti riguardo alla tragedia di Cutro, mentre la sinistra si trova davanti all’imbarazzante fatto che il caso Soumahoro, abbia dimostrato, quanto l’approccio alla questione degli immigrati non sia meramente umanitario ma economico.

Il Qatargate ha mostrato,ancora di più la grande sensibilità dei cosiddetti progressisti, ai soldi. Senza preoccuparsi del fatto che quel regime sia la negazione di tutto quello che affermano sui diritti, senza nemmeno preoccuparsi delle migliaia di morti sul lavoro, trattati alla stregua di schiavi, per realizzare gli stadi dei mondiali.

Il miracolo

Elly Schlein adesso è diventata la panacea di tutto. Il modo per rifarsi la verginità, del partito di apparato che ha disgustato le masse. Quindi per mascherare questa indecorosa creatura di potere che è il PD, si deve portare il dibattito perennemente sul fascismo e l’antifascismo, sul razzismo e l’antirazzismo, su una forma giacobina di supporto ai presunti nuovi diritti.

Quando poi, se si guarda in faccia alla realtà, Elly Schlein è il tipico prodotto dei salotti culturali italiani. La loro figlia . E lo è neanche in senso traslato, ma lo è proprio per ascendenza familiare.

Ovviamente i media italiani la dipingono come la novità. È una nuova copertina per un nuovo libro troppo vecchio.

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