Palamara passa, il problema resta
Sono passati anni ormai da quando Luca Palamara dominava le cronache con le sue azioni di condizionamento delle nomine ai vertici delle Procure d’Italia.
Lo “scandalo Palamara” ha attirato l’interesse dell’opinione pubblica quel tanto che basta per confermare la communis opinio per cui la giustizia è una chimera e anche i magistrati …beh insomma .. non sono proprio dei santi
Sono passati alcuni anni da quando il Dott. Palamara assieme ad Alessandro Sallusti ha scritto ben due libri per svelare i retroscena di una magistratura sempre più compromessa e screditata.
Poi, l’eco dell’indignazione di è spenta e il Dott.Palamara è rimasto il solo col cerino in mano
Radiato dalla magistratura, sottoposto a procedimenti penali ancora in corso, l’ex presidente dell ANM è stato il capro espiatorio di un Sistema che ha condizionato l’operato di un potere giudiziario che ha avuto ed ha in mano le chiavi della libertà personale degli individui, più o meno anonimi.
La Procura esercita l’azione penale ossia il potere di avviare indagini, di coordinarle e di portare a processo chi ritiene essere colpevole di un qualche reato
Un potere enorme a cui – per citare la famosa massima- corrisponde una grande responsabilità.
Eppure nel corso degli anni, questo potere è stato gestito in modo piuttosto disinvolto. Gli uomini posti ai vertici delle Procure non ci arrivavano per meriti ma per intrallazzi e meccanismi opachi.
Le indagini colpivano questo o quel politico che risultava scomodo a una certa area politica. Un
Un sistema emerso in tutta la Sua paludosa indegnità ma che alla fine non è servito a granché
I meccanismi che regolano l’apparato giudiziario non sono ancora cambiati, e, soprattutto coloro i quali interloquivamo con Palamara per orientarne o concordare le decisioni sono ancora lì, a gestire quel potere. Non solo, fanno carriera e ingrassano quel potere di cui si sono serviti in maniera dubbia.
Inutile fare i nomi, non avrebbe senso, perché il problema è sistemico
Roba che in un paese normale avrebbe sollevato le masse. Invece, come già detto, tutto in ombra, il manovratore può nuovamente agire indisturbato. Insomma tolto un Palamara se ne fa un altro, magari meno esuberante, meno pubblico.
E oggi, lo stato dell’arte è quello di Sempre.
Una magistratura che per la gran parte è costituita da persone per bene che applicano la legge e per la minima parte si caratterizza per una iper politicizzazione in danno al centro destra
Ca va sans dire.
Ed ecco perché fallito il tentativo referendario di cambiare qualcosa, la palla è della politica.
Riforme importanti debbono essere portate a termine. Il Centrodestra ha vinto le elezioni anche su questo ed è giunto il momento di adempiere a quella promessa
Una giustizia giusta e una politica che recupera finalmente un campo da trent’anni oramai sottratto da un giustizialismo qualunquista che ha provocato immani danni alla giustizia italiana
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