Omo- come omologazione

La trasgressione più stereotipata che esista va in scena nella giornata contro l'omofobia

In questi giorni osserviamo da una parte la trasgressione, dall’altra l’omologazione e l’appiattimento su posizioni globaliste.

Parliamo di manifestazioni pro e contro DDL Zan.

Parliamo di oggi, che è la giornata contro l’omofobia.

E quale sia la parte omologata lo dicono i numeri ed il bombardamento mediatico cui siamo sottoposti da mesi.

Persino Alessandra Mussolini si è fatta ritrarre con la scrittina sulla mano.

L’omo-logazione è servita.

La sensazione è che la Lobby LGBT ormai abbia acquisito una forza ed una valenza trasversali, che supera le appartenenze politiche e che uniforma il pensiero.

È proprio l’approccio fideistico e assolutista che sorprende: in nome del pensiero unico, ormai le posizioni pro Zan sono le più omologate che esistano, e i trasgressivi sono coloro che vi si oppongono.

Con buona pace di Fedez, folgorato sulla via di Damasco dopo anni di testi contro l’omosessualità, dirsi pro DDL Zan è quanto di più luogocomunista possa esistere.

E dopo la sua eventuale integrale approvazione, le righe che precedono non potrebbero nemmeno essere scritte, pena una denuncia per ‘discriminazione’ ed ‘incitazione all’odio’.

Nel weekend, dicevamo, si è scesi in piazza pro e contro il disegno di legge. In gioco ben più di quanto vi sia scritto nel progetto giacente al Senato: lo strame dei principi di generalità ed astrattezza del diritto e la libertà di espressione.

In un mondo ed in un tempo nel quale ci hanno abituato, a suon di autocertificazioni, ad abdicare ai nostri diritti di libertà più basilari. La via pare tracciata.

L’omologazione segue il suo corso.

A Roma i pro Zan

Una manifestazione nazionale per sostenere l’approvazione del Ddl Zan, il disegno di legge contro l’omotransfobia proposto dal deputato Alessandro Zan a Roma nel weekend passato.

Sono state circa 10.000 le persone che sabato sono scese in piazza del Popolo (e in diverse altre piazze d’Italia) per manifestare, sventolando bandiere arcobaleno e striscioni e chiedendo un’approvazione rapida e integrale, senza alcuna modifica del disegno di legge.

Anche a Catania una manifestazione di omologazione per sostenere l’approvazione del DDL Zan, con un’iniziativa partita da Roma.

Si sono riunite rappresentanti di centinaia di realtà della lobby LGBTQIA+.

A Milano i ProVita contro il ddl

“Questa è una piazza di libertà. Vogliamo restare liberi di pensare”.

È questo per Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia, il significato della piazza che si è riempita ai piedi del Duomo di Milano per manifestare contro il ddl Zan. “L’articolo 1 della legge afferma che si può scegliere il genere di riferimento – critica Coghe – Mentre l’articolo 4 lascia libertà ai giudici di incriminare un’espressione o un’idea di un libero cittadino”. Forte la critica anche all’istituzione della giornata dell’omotransfobia che “insegnerà nelle scuole l’omosessualità, la transessualità e l’identità di genere. Queste non sono le priorità del nostro Paese perché esistono già leggi che tutelano tutti” puntualizza Coghe. Sui partecipanti c’è molta incertezza, complice anche il tempo instabile.

I soliti guastafeste violenti di sinistra

Attimi di tensione alla manifestazione di piazza Duomo contro il ddl Zan. Un gruppo di giovani è arrivato da piazza Diaz con bandiere arcobaleno, fumogeni e striscioni con la scritta: ‘ddl Zan subito’. La tensione è aumentata quando i manifestanti hanno cominciato ad urlare insulti contro il segretario della Lega Matteo Salvini e il senatore leghista Pillon. Le forze dell’ordine sono intervenute per tenere a distanza le due piazze.

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