Oltre i confini: la nuova corsa globale delle PMI italiane tra decarbonizzazione, tech e lusso
Negli ultimi anni le piccole e medie imprese italiane stanno vivendo una fase di trasformazione che, pur tra difficoltà e incertezze, sta aprendo spiragli inattesi in settori tradizionalmente considerati lontani dalla dimensione della PMI. La decarbonizzazione, i data center, l’aeronautica e perfino il segmento del lusso rappresentano oggi non solo terreni di competizione globale, ma anche aree in cui il know-how industriale italiano può esprimere un vantaggio competitivo distintivo
Le opportunità arrivano da una parte dal rinnovato dinamismo dei mercati del Golfo, dall’altra dalla ricerca internazionale di soluzioni più efficienti,
sostenibili e specialistiche.
Un esempio significativo è quello di Turboden, azienda bresciana del gruppo Mitsubishi Heavy Industries, leader nei sistemi ORC. Proprio in questi mesi l’azienda è impegnata nei primi test in Arabia Saudita per installare un impianto destinato al recupero del calore di scarto in ambito cementiero.
È un progetto che si inserisce nella visione di decarbonizzazione perseguita da Riyadh nell’ambito del piano Vision 2030 e che valorizza una tecnologia italiana considerata d’avanguardia nel mondo
La capacità di offrire soluzioni “water free” ha reso Turboden competitiva in un’area dove la gestione delle risorse idriche è cruciale. L’azienda ha chiuso il 2023 con circa 160 milioni di euro di fatturato e punta a superare i 200 milioni entro il 2026, con una quota export pari al 90%.
Se il Medio Oriente guarda con interesse alle tecnologie energetiche, un altro fronte in forte espansione è quello dei data center, sempre più asset strategici per Paesi e imprese
Soluzioni per ottimizzare consumi, efficienza e continuità operativa stanno diventando un terreno fertile per tecnologie nate in Italia. Ne è un esempio Soliani EMC, azienda varesina da circa venti dipendenti specializzata in tecnologie di schermatura e camere anecoiche per il comparto elettromagnetico. Una realtà che si definisce “artigiana dell’elettronica”, capace di presidiare una nicchia che richiede precisione, progettazione su misura e capacità di innovare senza perdere la flessibilità tipica delle PMI.
Non mancano segnali positivi anche nel settore aeronautico, in particolare nelle applicazioni legate ai droni per il controllo e il monitoraggio del territorio, dove aziende italiane altamente verticalizzate stanno riuscendo a imporsi come partner tecnologici affidabili
La combinazione tra competenze ingegneristiche, filiera breve e attenzione alla customizzazione continua a rappresentare un asset strategico.
Perfino il settore del lusso, spesso dominato da grandi marchi globali, sta offrendo spazio alle piccole realtà creative italiane capaci di interpretare la domanda di prodotti esclusivi
È il caso di Impatia, giovane azienda nata a Varese nel 2012, che realizza oggetti di design per l’intrattenimento domestico come tavoli da ping-pong e da biliardo di fascia altissima. Con una decina di dipendenti e un fatturato di un paio di milioni di euro, sta investendo sul mercato saudita per bilanciare un rallentamento registrato negli Stati Uniti, complice la stagione dei dazi dell’era Trump. L’azienda è già presente in contesti di prestigio come hotel, resort e residenze private e guarda all’Expo di Riad del 2030 come a una nuova occasione di slancio.
Il quadro che emerge da queste esperienze è chiaro: molte imprese italiane stanno cercando nuovi sbocchi non solo per crescere, ma anche per ridurre la dipendenza da mercati tradizionalmente stabili ma oggi più incerti
Arabia Saudita, Emirati, Qatar e in generale i Paesi del Golfo stanno diventando laboratori di sperimentazione e investimenti industriali, un contesto in cui l’eccellenza tecnica delle PMI italiane può esprimersi con successo.La sfida, ora, è consolidare questa presenza costruendo reti, competenze locali e capacità di presidiare mercati complessi nel lungo periodo.
L’Italia è ricca di imprese “micro” nella scala globale, ma spesso “macro” nelle competenze
La domanda internazionale si sta spostando verso soluzioni agili, specialistiche e sostenibili: un terreno dove le PMI italiane possono davvero fare la differenza. L’importante è non perdere il ritmo e trasformare le opportunità di oggi in un posizionamento stabile domani.
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