Ogni dittatura è contro l’umanità

Stare col popolo iraniano è stare con tutto il genero umano

Ogni dittatura è contro l’umanità. Qualsiasi regime che nega i diritti individuali, i diritti collettivi ed inibisce ad un popolo la possibilità di decidere liberamente del proprio avvenire, e’ un regime contro l’umanità intera.

L’idea non giustifica l’uomo

Molto spesso, ideologie che hanno incontrato la simpatia dei cittadini di paesi liberi, hanno agli occhi delle élite attenuato le colpe del.regime che ne è seguito. L’idea non può giustificare l’uomo che compie un atto criminale.

Se un’idea non è necessariamente giusta perché un uomo è morto per dimostrarla, si può anche dire che seppur un’idea fosse giusta, ciò non giustifica nessuno ad uccidere per essa.

Alberto Moravia fu leggero, quando guardando alla bellezza del paese sottovaluto’ le atrocità della rivoluzione culturale cinese.Quella rivoluzione, nei valori fondamentali, l’abbiamo riproposta nel nostro sessantotto. Con i figli dei fiori e le ghirlande. Ma in realtà le due cose non avevano alla base gli stessi metodi. La contestazione contro il potere degli accademici e degli intellettuali del tempo per sostituirli con una nuova cultura e nuovi intellettuali, contro gli esami stessi nelle università, per gettare tutto all’aria e cambiare il mondo non era il paradiso pacifista che volevano costruire taluni studenti in buona fede.

In Cina si trattò di una mossa ben calcolata da Mao per utilizzare forze vive nazionali, giovani studenti, per epurare ogni resistenza al suo potere assoluto.

Quello che accadde in Occidente, si ispirava ad una Cina che non si conosceva.Anche in Occidente si sfociò nella violenza, ma la rivoluzione culturale in Cina fu solo violenza. La si doveva imporre sin da subito, con metodi coercitivi. Non è stato un dibattito di revisione, ma una calcolata occupazione di tutti gli spazi del potere.

L’errore del punto di vista esterno

L’errore di chi guarda le cose da fuori, sta nel non guardare pienamente al contesto. E soprattutto non guardare se, diritti che dovrebbero essere universali, al di là della particolarità di luogo, appartenere all’umanità, vengono violati in un contesto anche storicamente affascinante o ideologicamente attrattivo.

Molti intellettuali, spesso hanno esaltato, la bellezza, i sogni e gli ideali di una società ritenuta giusta , egualitaria e redistributiva a priori. I peggiori tiranni, in paesi esterni all’occidente, sono stati giustificati da simili mentalità. Ed è anche facile e comodo per chi non vive in quei paesi, guardare al buono, e tralasciare il marcio.

Tali opinionisti non debbono  fare i conti con quei regimi,  non un rischiano di andare in prigione per un articolo di giornale, per una fase di troppo o semplicemente perché ritenuti simpatizzanti di qualcuno.

L’Iran

È stato molto facile per qualcuno, lodare la rivoluzione degli Ayatollah,da bravi ignoranti come qualcosa di anticoloniale. Dire che in fondo si tratta di un regime pieno di principi e di valori, che difende l’Iran dall’ingerenza di potenze straniere. Come è stato interessante e politicamente corretto per anni andare a raccontare che Khomeyní, fosse un liberatore. Lo si è detto anche per il regime di Ho Chi Minh, lo si è detto anche per Fidel Castro a Cuba. All’inizio anche un pazzo sanguinario come Idi Amin Dada, è stato salutato come un liberatore dall’oppressione coloniale. Sempre per la solita storia delle colpe a priori dell’Occidente. Non dico che l’Occidente ne sia immune. Ma di certo l’Occidente ha regalato all’umanità quei diritti fondamentali, positivizzandoli giuridicamente, che ogni essere umano avrebbe diritto di avere.

Dimentichiamo le vittime?

Non ci ricordiamo per caso che quelli che il regime sta ammazzando, sono connazionali iraniani? Che le donne vengono quotidianamente oppresse da oltre 40 anni in quel paese? Che i diritti fondamentali di genere, il divieto di discriminazioni per quel fattore, in Occidente sono scontati mentre in Iran sono solamente un miraggio?

È facile per un intellettuale parlare bene di un regime che non ammazza suo fratello, che non massacra di botte sua sorella perché per quattro scagnozzi pagati a taglia, non si copre i capelli in maniera adeguata. Che produce referti medici deliranti, per giustificare un massacro .

Diventa molto semplice quando non tocca a noi dire che è accettabile quello che fanno i criminali.

Dobbiamo metterci in testa una volta per tutte, che qualunque regime, per qualunque ragione, per qualunque idea, non rispetti i diritti fondamentali degli esseri umani è un regime criminale. È nemico dell’umanità intera. Ed è dovere morale di ogni uomo di coscienza supportare la richiesta di libertà di un popolo oppresso  da tale regime.

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