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Ogni 25 anni la chiesa cattolica celebra “il Giubileo” o Anno Santo

di Redazione
7 Agosto 2025
In Attualità
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MONS. ANTONIO STAGLIANÒ NUOVO RETTORE DELLA CHIESA DEGLI ARTISTI
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Ogni 25 anni la chiesa cattolica celebra “il Giubileo” o Anno Santo

Questo momento fu istituito dal papa Bonifacio VIII nel 1300 con la bolla “Antiquorum habet fida relatio”, ” relazione che ha la fiducia degli antichi” o “una relazione degna della fede degli antichi”.

La bolla papale (o bolla pontificia) è un documento ufficiale, redatto in latino e munito del sigillo del Papa, utilizzato per comunicazioni importanti della Chiesa cattolica.

Un documento quindi di grande valore per la chiesa

Ma che cosa è un giubileo? Che cosa rappresenta? È essenzialmente un momento di gioia, di riflessione, di rinnovamento spirituale per i fedeli, i quali sono invitati a fare pellegrinaggi, ad accostarsi al sacramento della riconciliazione, a fare opere di carità per ottenere l’indulgenza plenaria, ossia il perdono dei peccati e la remissione della colpa, che è la conseguenza del peccato, per iniziare con il cuore libero una nuova vita, insomma una nuova riscoperta del battesimo.

Se dovessi spiegare il Giubileo a dei bambini lo paragonerei ad una grande festa in cui la chiesa propone di fare pellegrinaggi visitando San Pietro o altre chiese e pregare

La Porta Santa è poi una porta speciale, aperta in alcune chiese e, andando a fare visita ad esse, si può iniziare un nuovo percorso di fede previo il cuore pulito dalla confessione.

L’indulgenza plenaria è un regalo che si riceve, che libera da alcune colpe e permette di ricominciare con gioia il cammino.

Il giubileo inoltre ci ricorda l’importanza del perdono e della condivisione dei beni con chi ha bisogno

È un momento buono per sentirsi più vicini a Dio e viverlo come Padre.

I segni che contraddistinguono il giubileo sono: il pellegrinaggio, il Sacramento della riconciliazione, la preghiera, la liturgia, la professione di fede, l’indulgenza. Questo momento assume quindi un significato spirituale profondo legato alla misericordia di Dio e al Suo perdono. È un passo importante per iniziare un nuovo cammino di conversione

Il giubileo ha però radici antiche che affondano già nella tradizione ebraica, se ne trova traccia nell’Antico Testamento, in particolare nel libro del Levitico (25, 8-13)

Vi si descrive un anno giubilare, da celebrarsi ogni 50 anni, come momento di liberazione e di grazia.
In questo frangente venivano cancellati i debiti, liberati gli schiavi e restituite le terre ai proprietari originali.

Una sorta di misura per ristabilire l’uguaglianza e la giustizia sociale, per portare le persone al punto di partenza e per ridurre le disparità economiche.

Tantissime sono le persone oggi attirate da questo evento, tanto da poter essere paragonato ad un vero e proprio “fenomeno di massa” la cui partecipazione, per molti, fa parte del folclore popolare

Questo è purtroppo il rischio che si corre e trasformare il giubileo in “superstizione” è molto facile.
Tale momento di grazia è invece la riscoperta del proprio battesimo e delle sue promesse quali:”rinuncia al peccato e alle sue seduzioni, rinuncia a Satana, e professione di fede in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo.”

Un bell’impegno quindi

Un ritorno a Dio Padre nella totale fiducia e abbandono alle Sue parole.
Noto invece che si sta cercando di manipolare questo momento di altissima spiritualità dandogli un significato diverso.

“Non è l’uomo che deve mettersi in ascolto della parola di Dio ma è Dio che deve “adattarsi” alle varie situazioni dell’esistenza umana “

Riporto le parole di un sacerdote: “Il prete influencer: evitiamo che questo evento, incredibilmente bello, resti isolato. Le folle di Roma non smentiscono la “crisi della fede” ma chiedono una Chiesa che cammina davvero con loro…”.

Chi scrive è don Alberto Ravagnani, giovane prete e molto attivo sui social attraverso cui tiene i contatti con molti giovani cattolici.

Don Ravagnani sostiene che la chiesa debba mettersi in ascolto delle problematiche dei ragazzi, capire come siano cambiati, che le loro esigenze sono oggi diverse, che il loro approccio alla sessualità è mutato ( purtroppo).

A me però viene da fare una diversa riflessione

La Chiesa, nella Sua dimensione spirituale, è sempre stata in mezzo alla gente per offrire alle persone di avvicinarsi a Dio, per dare conforto e perdono attraverso i sacramenti, cercando di essere accogliente nei confronti del peccatore, di fornire aiuto sia materiale che spirituale.

Cosa si intende adesso quando si chiede di “ascoltare il grido dei giovani”?

Forse di ammorbidire il peccato? Renderlo accettabile? Questo non credo la chiesa possa farlo.

Il suo scopo primario è portare le anime alla salvezza eterna, a quella vita eterna predicata da Gesù e riportata dalle scritture.

Questo nuovo modo di ” predicare” la parola di Dio, aggiustandola per adattarla alle mode non corrisponde all’insegnamento di Gesù e non porta né a vivere una vita in pienezza già su questa terra né tantomeno alla vita eterna

I sacerdoti non sono psicologi ma guide spirituali, le quali hanno il compito, affidato loro da Dio, di offrire discernimento che, alla luce della sapienza del Vangelo, porta alla chiarezza.

Il peccato deve essere chiamato con il nome giusto e non edulcorato per fare sì che faccia meno male o, peggio ancora, offrendo scuse per giustificarlo.
In una società in cui niente è proibito, tutto è permesso, credo ci sia bisogno di stabilire l’ordine corretto delle cose dando “a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio” ( MT 21, 15 – 22)

La piazza romana è stata gremita di giovani arrivati da ogni parte d’Italia e del mondo, giovani che cercano risposte, che cercano Dio

Il loro grido va certamente ascoltato ma ascoltarlo non vuole dire approvarlo.
C’è bisogno di qualcosa in più, qualcosa di diverso da ciò che il mondo propone, c’è bisogno di “aria pulita” non nel senso green, termine ormai abusato, ma nel senso morale.

È necessario tagliare con il peccato e i sacerdoti hanno il dovere di dire cosa è peccato senza paura di perdere i fedeli.

Non c’è niente di nuovo nell’insegnamento di Gesù perché “Cristo era ieri è oggi e sarà in eterno”…( Romani 13 SS)

Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Papa Giovanni Paolo II 22 ottobre 1978.
Bisogna che i giovani capiscano che fare un passo indietro è necessario per avere le risposte che cercano.

Temi importanti come l’aborto, il fine vita, la sessualità precoce e senza regole non sono contemplati né giustificati dal Padre che è nei cieli e che la Chiesa rappresenta

Se capiscono questo e lo vivono hanno davvero trovato “il tesoro nascosto” della parabola e tutto prende sapore.

Angela D’Alessandro
Prolife insieme
www.prolifeinsieme.it

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Tags: CHIESAGiubileoIN EVIDENZAROMAVATICANO
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