Non c’è più religione

Quanto piace al piccolo italianuncolo con la sindrome del politically correct sminuirsi. Quanto gli piace rendersi infimo agli occhi di chi gli entra in casa. Di chi potrebbe integrarsi, ma invece viene invitato a colonizzare.

E dopo i politici più tristi di casa nostra, con l’ultima pensata di togliere il crocifisso dalle aule di scuola ad opera del fenomeno Fioramonti – e io che pensavo che dopo Toninelli non ci fosse niente di più squallido – per non urtare (poverini) i bambini di altre culture, arriva anche l’illuminata casta clericale.

Ora pure i preti di alto rango, o di altro rango, cominciano a sparare stronzate a ripetizione. Ed ecco che il vescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi declama che per integrare meglio i musulmani, bisogna fare i tortellini senza maiale. Questo è da considerarsi il risultato della politica scellerata di tale Bergoglio, Papa bis di professione, Imam per passione.

Ma sì! Cancelliamo secoli di tradizioni culinarie e millenni di Cristianesimo per fare sentire bene accolti chi ci odia. A questo punto magari radiamo al suolo anche le chiese. Poverini. E non parliamo del Natale: potrebbero venire gli incubi solo a nominarlo.

Chi pecora si fa, il lupo se lo mangia. Lo vogliamo capire o no che se ci mortifichiamo, se sviliamo le nostre tradizioni, umiliamo la nostra cultura, rinneghiamo la nostra religione, prendiamo a calci la nostra storia, verremo spazzati via. ANNIENTATI!

E la domanda che mi pongo è molto semplice: se non andassimo come minoranza in un paese musulmano, che accoglienza riceveremmo?

Povera Italia, che brutta fine stai facendo!

Exit mobile version