‘Ndrangheta: finiti in manette sei latitanti tra Albania e Sudamerica

'Ndrangheta

È di ieri, 24 luglio 2020, la notizia dell’arresto di sei latitanti di ‘Ndrangheta nell’ambito del Progetto “I Can” (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta).
I sei, arrestati tra Argentina, Costarica e Albania, sono tutti collegati all’Operazione “Magma 2007” condotta dalla GdF di Roma e di Reggio Calabria. Operazione che, già alla fine del novembre 2019, aveva portato all’esecuzione di ben quarantacinque misure cautelari per associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico internazionale di stupefacenti e detenzione illegale di armi.

L’attività investigativa

Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Reggino, l’attività investigativa avrebbe condotto al sequestro di circa 400 kg di cocaina, 30 kg di hashish, 15 kg di marijuana, un fucile d’assalto automatico, munizioni di vario calibro, tre pistole semiautomatiche ed un silenziatore. Inoltre, sempre secondo il quotidiano, l’attività investigativa avrebbe consentito di smantellare totalmente la cosca dei Bellocco di Rosarno (RC), nonché le sue articolazioni in Lombardia, Emilia Romagna e Lazio.

Gli arresti

In Argentina, Buenos Aires, sono stati arrestati: Ferdinando Saragò, corriere e uomo di fiducia delle cosche. Giovanni Di Pietro, “front office” fra le cosche italiane e i fornitori sudamericani di droga, si occupava dell’esportazione degli stupefacenti. Fabio Pompetti, colui il quale, grazie alla fitta rete di relazioni, consentiva di aggirare i sistemi antiriciclaggio ed eludere i controlli doganali. In Costarica, invece, è finito in manette Franco D’Agapiti, titolare dell’hotel casinò Amapola di San José. Punto di riferimento per gli esponenti della cosca, D’Agapiti, aveva il compito di favorire non solo l’ingresso di cocaina in Italia, ma anche di garantire ospitalità agli ‘ndranghetisti. In Albania, è stato arrestato “lo zio”, Bujar Sejdinaj, il referente dei Bellocco nell’area balcanica. Infine, nelle ore successive, a questi si è aggiunto l’albanese Adrian Cekini, fermato a Elbasan già lo scorso 26 maggio.

L’Operazione ha dimostrato come l’approccio globale di contrasto alla ‘Ndrangheta, realizzato attraverso cooperazione internazionale, sia la strada maestra per combattere le potentissime cosche che ormai da decenni, in modo silente e capillare, hanno preso piede in ogni ambito della nostra società.

 

www.adhocnews.it

www.facebook.com/adhocnewsitalia

SEGUICI SU GOOGLE NEWS: NEWS.GOOGLE.IT

Exit mobile version