Morto il boss della camorra Raffaele Cutolo, uomo dai mille segreti

cutolo

Cutolo – Voi vi basta una mossa, una voce. C’ha ‘sto Cristo ci levano ‘a croce…“; cantava Fabrizio De André nel famoso brano Don Raffaè; ispirato alla figura di Raffaele Cutolo, proprio oggi venuto a mancare.

Emblematica frase che riassumeva quella che nell’immaginario collettivo era la proverbiale capacità del leggendario capo della Nuova Camorra Organizzata, gestire i meccanismi del potere a qualsiasi livello. Sistemare un parente. Trovare una casa popolare. Risolvere un problema economico. Ma anche trattare con gli apparati più importanti del sistema potere.

Oltre al personaggio inventato del brigadiere di Poggioreale Pasquale Cafiero, che si rivolgeva a Don Raffaè al fine di ottenere piccoli favori per sé stesso e per i propri familiari, il potente boss di Ottaviano era tenuto in considerazione anche da istituzioni dello stato di livello molto superiore.

Le BR

Sembra, infatti, che ebbe un ruolo chiave nella liberazione dell’ex presidente ed allora assessore ai lavori pubblici della Regione Campania Ciro Cirillo; sequestrato dalle Brigate Rosse.

Ancora molto misterioso il suo ruolo nell’ipotetica trattativa per la liberazione del presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro.

La sua figura fu anche riportata nel film di Giuseppe Tornatore: Il Camorrista. Nel quale il suo ruolo era interpretato dall’attore italo americano Ben Gazzara. La pellicola contribuì a radicare l’iconografia del boss nella fantasia popolare.

Raffaele Cutolo, probabilmente deluso dalla mancanza di alcuni importanti privilegi in ragione dei servizi resi allo Stato, farà esplodere uno scandalo facendo trapelare l’intera vicenda della sua cooperazione. Fatto che provocherà un vero e proprio terremoto politico.

Pertini

Per l’interessamento diretto del presidente Pertini, sarà trasferito al carcere di massima sicurezza dell’Asinara.

Oggi se ne va portandosi nella tomba chissà quanti segreti. Ed una lunghissima scia di assassinii.

Cutolo rappresenta una figura che è spesso presente in Italia. Ovvero quello che c’è dietro lo specchio, quello che di questo paese si vede, ma mai fino in fondo. Ciò che si intende, ma non si conosce sul serio. Cutolo resterà uun punto indefinito. Difficile da a mettere a fuoco.

Quel lato oscuro ed incerto, che troppo spesso caratterizza l’Italia.

 

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