Mondiali Qatar e la malattia dell’omosessualità

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Prima scelgono il Qatar come sede dei Mondiali di calcio 2022, e poi fanno i moralisti? A casa mia questa si chiama ipocrisia bella e buona. Tipica vera malattia del mondo occidentale, forse battuta per pericolosità solo dal politically correct. Di cui tra un po’ moriremo tutti, altro che Covid.

Lo scandalo dell’ambasciatore qatariota dei Mondiali, è tutto fuorché uno scandalo. In un’intervista alla tv tedesca ZDF, Khalid Salman, ha definito l’omosessualità una “malattia metale”. E tutti i coglioni europei a stracciarsi le vesti di dosso. Ma cosa vi aspettavate? Siamo in un paese musulmano. Integralista. Dove l’omosessualità è punita, per legge, con sette anni di galera. L’omosessualità è haram (che in arabo vuol dire vietata). Non lo sapevate prima di organizzare i Mondiali?

Quattrini über alles

Siete degli ipocriti velenosi! Dite la verità: che vi facevano gola i loro quattrini. E che per accaparrarveli avete sconvolto quelli che da sempre sono i mondiali di calcio. Io mi ricordo quando si giocavano d’estate. Una volta in Europa e una volta in Sud America. Ma i soldi sono un’attrattiva troppo forte.

Al punto di farli giocare in pieno inverno, pur di gonfiarvi le tasche. Se poi questo significa andare in un paese con un concetto di democrazia diverso dal nostro, chi se ne frega. Magari non se ne accorge nessuno.

Poi invece accade che un esponente importante dica quella che per lui è una banalità. Se Malagò (tanto per dire un nome a caso) avesse dichiarato: la pedofilia è una malattia mentale, chi si sarebbe sconvolto? Nessuno. Perché per noi, la pedofilia è un concetto immorale, illegale e deviato.

In Qatar la stessa cosa vale per l’omosessualità. Lì se ne fregano della Disney che ci propina e inculca concetti omosessuali a forza. Lì se ne fregano se la BoldrinA alza la voce. Lì l’omosessualità è un reato contro la legge e contro la religione. Così è se vi pare.

E il bello è che, prima di indignarsi, lo sapevano pure. Ma adesso è tardi.

 

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