Mascherine tricolori: protesta in corso in 100 città
Come ampiamente annunciato, sono tornate in piazza, anche questo sabato, le Mascherine tricolori. Il movimento di protesta nato per contestare l’operato del Governo continua ad ingrandirsi. Da stamattina stanno scendendo in piazza migliaia di persone, da nord a sud, unite solo dal tricolore italiano senza bandiere di partito. La piattaforma rivendicativa è semplice ma determinata, si richiedono elezioni subito e misure di sostegno concreto a famiglie e imprese, c’è poi una dura contestazione all’Euro e all’Unione Europea.
Giuseppe Conte resta comunque il più bersagliato dalle critiche: i partecipanti lo accusano di aver mentito agli italiani e di aver condotto una comunicazione propagandistica volta a difendere la propria immagine anziché la salute dei cittadini e l’economia nazionale.
Ad inaugurare la giornata di proteste sono state Roma, Milano, Torino e Napoli, che da qui a stasera saranno seguite da tantissime città italiane. Nella Capitale, in una piazza del Popolo gremita, sono intervenuti principalmente imprenditori, commercianti e famiglie con bambini.
LA PROTESTA SI ALLARGA
I numeri continuano ad aumentare così come si arricchiscono le coreografie: da questo sabato, di tricolore, non ci sono più soltanto le mascherine ma anche bandiere e da fumogeni. Sintomo che la protesta si allarga.
Ma non è l’unica novità di oggi. Un’altra, di fondamentale importanza, riguarda le autorizzazioni: fino alla settimana scorsa tutto si svolgeva in modo spontaneo, senza formale preavviso. Qualche giorno fa però tutto è cambiato. Il Governo, avendo visto che i divieti non servivano a nulla e che la gente scendeva in piazza lo stesso, ha fatto marcia indietro e, non senza rammarico, ha dovuto riaprire la possibilità di manifestare.
Già questa può dirsi una vittoria per le Mascherine tricolori: grazie alla caparbietà dimostrata nell’insistere, il Governo ha dovuto cedere. Testimonianza che se il popolo manifesta unito e determinato, i risultati arrivano.
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